In memoria delle vittime delle Mafie
MILANO – È una piazza Beccaria piena di gente quella che ha accolto la XXI Giornata della memoria e dell’impegno dedicata alle vittime delle mafie a Milano. Una piazza di duemila persone, stracolma di studenti, cittadini e amministratori locali, tutti uniti per ricordare le vittime della mafia. E l’hanno fatto proprio nel luogo che nel 2013 ha salutato Lea Garofalo, la testimone di giustizia di Petilia Policastro uccisa nel milanese. La piazza è stata decorata dalle storie delle vittime della mafia e da fiori, realizzati dagli studenti delle scuole. Fiori che, come affermato dalla rappresentante regionale di Libera, Lucilla Andreucci, “non appassiscono”.
Sul palco, prima della lettura dei nomi, è salito anche il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia. Duro l’intervento, volto a ricordare che la stessa cittadina non è immune dal fenomeno mafioso. “Al Nord – ha detto il sindaco – le mafie esistono, anche se c’era chi negava il tentativo di infiltrazione. Ma le mafie – ha continuato Pisapia – possono e devono essere contrastate. Non voltatevi dall’altra parte”. Ha quindi parlato dell’importanza della manifestazione promossa da Libera e Avviso pubblico, perché serve per “tenere viva l’attenzione su questi temi. Non si tratta solo di una giornata simbolica, ma è un modo per rinnovare l’impegno”. Lo stesso impegno di cui ha parlato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Marjorino: “Questa amministrazione sta portando avanti iniziative e manifestazioni che mirano a contrastare il fenomeno mafioso. Come ribadito dal sindaco la mafia c’è, anche se c’è stato chi ha negato il fenomeno”.
Tra le attività messe in campo c’è inoltre l’affidamento dei beni confiscati “A Milano ci sono 161 beni confiscati e riconsegnati alla collettività”. Luoghi appartenuti alla criminalità che sono diventati spazi collettivi di legalità. L’amministrazione ha inoltre attivato la Commissione consiliare antimafia e uno sportello antiracket. Anche se, come sottolineato da Majorino “è necessario sostenere chi decide di denunciare. L’imprenditore deve sentirsi tutelato e deve sapere di non essere solo. Lo sportello – ha proseguito Majorino – è uno strumento importante per evitare che la criminalità organizzata si serva delle estorsioni per conquistare fette di economia”. A intervenire alla cerimonia anche Francesca Ambrosoli, figlia dell’avvocato Giorgio Ambrosoli che lei non ha mai considerato “vittima innocente”, perché “sono vittime soltanto coloro che vivono soggiogati nel mondo della criminalità e ne subiscono le scelte senza essere uomini liberi”. Accanto a lei anche Alessandra Galli, figlia di Guido Galli.
Ultimo a intervenire, prima della lettura dei nomi, don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità che ha sottolineato l’importanza della memoria, “non c’è futuro senza memoria – ha detto il presidente della Casa della carità – lo dobbiamo dire a quelli che usano le ruspe per cancellare quella solidarietà che è terreno nostro. La nostra Milano deve essere segnata da questa accoglienza e ospitalità”.
E sul concetto di memoria si sono concentrati gli studenti che alle 7 si sono ritrovati in piazza Beccaria per appendere le storie delle vittime della mafia e i fiori che sono la testimonianza dell’inizio della Primavera e della giornata dell’impegno sociale. “Ricordare le vittime innocenti – ha detto un gruppo di studenti – serve per non dimenticare le persone uccise dalla criminalità organizzata. Il nostro ricordo serve per tenere vivo il concetto di legalità”. Lo stesso concetto promosso da Libera nelle scuole.
Enrica Tancioni