“La Casa di Toti”, l’albergo etico gestito da disabili
PALERMO – Gli occhi di Muni Sigona, la mamma di Toti, un giovane autistico, sono luminosi e pieni di speranza perchè il sogno di un albergo etico gestito in buona parte da una comunità di ragazzi con disabilità sembra più vicino. Per il progetto de “La Casa di Toti”, la cui realizzazione è prevista all’interno di una villa del 700 di Modica (Rg) si è attivato, infatti, il fundraising della fondazione “I Bambini delle Fate” di Franco Antonello (Castelfranco Veneto). La fondazione tramite la responsabilità sociale d’impresa supporta progetti che riescono ad avere il sostegno di alcuni imprenditori che in cambio di visibilità su alcune testate giornalistiche finanziano il progetto. Ogni imprenditore si impegna a versare la somma di 500 euro al mese per un importo totale di 6 mila euro l’anno deducibili dalle tasse essendo una forma di iniziativa pubblicitaria etica. Il sostenitore inoltre, qualora non potesse più farlo, potrà uscire in qualsiasi momento. Hanno già aderito la Sifi di Catania, la Oranfrizer di Scordia, Caffè Moak di Modica Banca Agricola Popolare di Ragusa, Giap Minardo e Antica Doceria Bonajuto di Modica, Compagnia della Bellezza e Ecogruppo Italia di Catania. Ogni imprenditore in relazione al suo settore sarà rappresentato all’interno dell’albergo etico. Per riuscire a portare avanti il progetto, però, entro il 30 aprile si devono trovare almeno 15 adesioni.
“Abbiamo ottenuto finora in un mese l’adesione di 8 imprenditori ma sono fiduciosa che ce la faremo. Ogni giorno incontro almeno un’azienda – dice Muni Sigona – e spero tanto di farcela entro il 30 aprile e per questo mi muoverò in tutto il territorio siciliano. Riuscire a trovare il sostegno a vario livello di tanti mi fa sperare molto bene. Mi sento di dire che se, entro l’anno, riusciremo a mettere la prima pietra per la realizzazione del progetto sarà davvero un grande traguardo. Sono, sicuramente commossa da tanta solidarietà perché ogni giorno arriva un idea nuova a sostegno di questo nostro sogno”.
“Per la prima volta, in Sicilia, la Casa di Toti non vuole essere un istituto ma una casa dove 7 ragazzi con disabilità potranno vivere e lavorare accompagnati da tutor specializzati – continua Muni Sigona -. Non tutti i ragazzi infatti dopo la maggiore età o dopo che i genitori non ci saranno più, hanno una casa di proprietà dove vivere e una adeguata assistenza. Sarà un dopo di noi che si preoccuperà anche dell’integrazione occupazionale. “I ragazzi ‘speciali’ della Casa di Toti presteranno il loro servizio all’interno dell’albergo etico integrando il lavoro del personale normodotato”.
“La Casa di Toti” è anche sulla piattaforma siciliana di crowdfunding www.laboriusa.it. Nell’ultimo periodo la onlus ha ricevuto pure alcune donazioni di singoli benefattori. Fra queste c’è stata anche la donazione di un pulmino di 16 posti. Tra le altre cose, la onlus “La casa di Toti” sta intraprendendo una collaborazione con l’Università degli studi di Catania che li supporterà nella stesura del business plan. In particolare, verrà proposto ad un laureando di redigere una tesi di laurea proprio sul progetto dell’albergo etico. C’è anche la possibilità che l’università di Catania possa favorire un contatto con la Luiss di Roma che ha seguito il progetto del primo albergo etico realizzato ad Asti dove vi lavorano dei giovani down.
Il 12 marzo è in programma, invece, un evento a Palazzo Platamone a Catania dove alcuni club di note associazioni faranno delle donazioni. Tra gli eventi della onlus “La casa di Toti” ci sono anche i laboratori occupazionali ludico ricreativi ‘Palcoscenico Calle Calle’ che proseguono promuovendo l’informazione nelle scuole di Catania e provincia. A fine maggio Muni Sigona completerà anche la stesura di un libro che racconta come si è arrivati al progetto. La famiglia Lanza oltre a portare avanti il progetto è salita recentemente agli onori della cronaca per avere accolto a casa propria da diversi mesi un giovane gambiano di 20 anni proveniente da Lampedusa. Ebrima accompagna e assiste ogni giorno il loro figlio Toti affetto da autismo. Tra il giovane immigrato e Toti si è instaurato un rapporto di amicizia molto bello che, come dice Muni Sigona è “un’esperienza straordinaria che può diventare un esempio per altre famiglie”. (Agenzia Redattore Sociale)