L’appello dell’Unione Ciechi e ipovedenti: la politica dia maggiore ascolto a temi disabilità visiva
“La nostra è un’associazione che tutela i diritti delle persone con disabilità visiva: è per questo che dall’intera classe politica ci aspettiamo una maggiore attenzione e un maggiore ascolto, per affrontare insieme, in un cammino comune, tutte le problematiche che riguardano la disabilità in generale e, in particolare, le tematiche della disabilità visiva”. Lo spiega alla Dire la vicepresidente della dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Linda Legname, a pochi giorni dalle elezioni del prossimo 25 settembre.
Nessuno si aspettava una caduta così improvvisa del Governo, nemmeno l’Uici che, però, non si è fatta trovare impreparata. Anzi. “Lo scorso 9 agosto- racconta- la nostra associazione ha elaborato in tempi molto stretti una piattaforma nella quale vengono elencati tutti i vari temi a cuore al mondo della disabilità: dal problema generale dei caregiver fino al voto, argomento che può interessare in particolar modo la categoria delle persone con disabilità visiva. Oggi abbiamo a disposizione ogni tipo di tecnologia, c’è davvero tutto. Nonostante questo, una persona cieca è costretta ad entrare nel seggio ancora con l’accompagnatore”.
Non si fermano qui le richieste dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. “Vogliamo che tutte le forze politiche- sottolinea Legname- affrontino insieme a noi tematiche legate all’inclusione e al lavoro, senza dimenticare tutto ciò che riguarda l’accessibilità urbana e il mondo della scuola. Ci piacerebbe davvero che questi temi diventassero argomenti quotidiani del futuro Governo e del futuro Parlamento”.
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Per farlo, l’Uici è pronta a valorizzare i giovani, ‘categoria’ al momento lasciata ai margini proprio dalla politica. “Con i nostri giovani- informa- ci occupiamo soprattutto di orientamento nel mondo del lavoro, perchè la nostra grande difficoltà è proprio quella di arrivare al mondo dell’occupazione. Abbiamo davvero moltissimi ragazzi ricchi di talento, con competenze elevatissime in diversi ambiti ma, purtroppo, le aziende fanno ancora fatica a recepire tali competenze perchè prima si guarda sempre alla disabilità visiva e, quindi, al limite”.
L’Uici si impegna a valorizzare i ragazzi anche attraverso numerosi bandi. La vicepresidente Legname rende noto che “stiamo per indire due bandi, uno dei quali riguarda un corso di giornalismo realizzato con la Rai e che prevede il coinvolgimento di diversi sociologi. Ci sarà poi un bando sull’autoimprenditorialità, perchè sono davvero numerosi i giovani che hanno voglia di mettersi in gioco. Noi li aiutiamo e li supportiamo per quanto possiamo, con le risorse che abbiamo a disposizione. Un ulteriore bando prevede poi il supporto psicologico per tanti giovani che si trovano a perdere la vista in età più adulta e che si trovano, quindi, disorientati. Ci occupiamo anche di orientamento scolastico e di tutto ciò che riguarda il sostegno nel percorso dell’istruzione”.
Senza dimenticare l’ascolto. “Oggi- afferma- c’è una crisi generale dei giovani. Tutti diciamo che dei giovani non ci si può fidare, che sono superficiali, che sono leggeri. Io ho 46 anni, non sono giovanissima ma non sono nemmeno dall’altra parte, e mi rendo conto che i nostri giovani, quelli che stanno crescendo, per come è stata strutturata la società non hanno più le possibilità che noi, invece, abbiamo avuto dai nostri genitori. Dobbiamo dare loro lavoro, fiducia, attenzione. Non li possiamo accontentare con 500 euro o con semplici lavoretti”.
L’Uici recluta i giovani attraverso il Servizio civile e sono molti quelli che decidono di continuare a lavorare nell’associazione. “I giovani hanno davvero voglia di crescere e di fare, indipendentemente dalla loro disabilità. Poi- precisa Legname- è chiaro che ognuno, in base alle proprie caratteristiche personali, individuali, e in base al proprio talento e alle proprie scelte di vita, sceglie il proprio percorso. E un giovane con disabilità visiva è consapevole e sa perfettamente quello che può e quello che non può fare. Ma qualcuno deve credere in loro”.
La vicepresidente della dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ricorda poi che “abbiamo programmatori, ingegneri bravissimi, psicologi davvero in gamba, centralinisti che nelle aziende, oltre a rispondere al telefono, possono essere impiegati a svolgere moltissime altre mansioni. Dobbiamo però fare cultura attorno alle persone, quindi intorno alle istituzioni, alle politiche che si occupano soprattutto di lavoro”.
Legname si sofferma sulle prossime attività dell’Uici e sull’impegno che l’associazione è pronta a mettere in campo. Prospettive, futuro e progettualità, dunque. “Abbiamo moltissimi progetti. Uno che mi piace molto si chiama ‘Unione digitale’ e prevede di portare nelle case dei nostri soci circa 20mila dispositivi Alexa: è un modo per regalare tecnologia, per non farli sentire soli e per dare loro tanta autonomia”.
Un altro progetto mette al centro la prevenzione e la riabilitazione. “Abbiamo in atto un progetto di avvio e potenziamento di tutti gli ambulatori oculistici presenti in molte delle nostre sezioni. Vogliamo portare e parlare di telemedicina, attraverso la visita, perchè non è il socio, la persona, il cittadino a doversi recare dall’oculista”.
“La pandemia- continua- ci ha insegnato come tante cose siano state messe da parte, soprattutto i problemi della vista. Tante persone hanno preferito rimandare la visita dall’oculista, ma se non si interviene subito con la prevenzione, semplici problemi rischiano di trasformarsi in malattie davvero molto invalidanti”.
L’Uici raggruppa in tutto il Paese circa 40mila iscritti, ma i ciechi che non fanno parte dell’Unione sono sicuramente molti di più. “Noi diamo servizi e interventi dal bambino in culla alla persona più anziana. Proprio durante l’estate abbiamo svolto alcuni soggiorni riabilitativi e abilitativi coinvolgendo circa 570 minori con le loro famiglie. E proprio oggi un gruppo di persone anziane con disabilità visiva si trova presso ‘Le Torri’ a Pisa: è una struttura che due volte l’anno accoglie giovani e meno giovani, dando loro la possibilità di soggiorni ricreativi, offrendo attività legate all’informatica e al teatro, curando dunque l’aspetto della socializzazione e dell’autonomia”.
Manca intanto meno un mese ad un altro evento targato Uici che metterà al centro gli animali, uno in particolare. “Per il mese di ottobre- dichiara- abbiamo in progetto la Giornata del cane guida. Assistiamo ancora a tanti soprusi rispetto all’applicazione della legge e, in alcuni ambiti, si tratta di una tematica che ha davvero poca sensibilità”.
“Con tutte queste iniziative- conclude Legname- dobbiamo comunque riuscire a conservare le risorse, che permettono all’Unione italiana ciechi di far funzionare tutte le sue 127 strutture territoriali sparse in Italia”.