L’estate dei bambini: Save the Children promuove evento di confronto
Bambini, bambine e adolescenti continuano a vivere i drammatici effetti della pandemia che ha sottratto tempo ed efficacia alla scuola, li ha privati delle relazioni sociali con i coetanei e ha rubato spazio al loro rapporto con la cultura e con l’ambiente. Molti di loro nel corso degli ultimi mesi hanno dovuto interrompere le attività sportive e quelle extrascolastiche, con ripercussioni anche sullo stato di salute.
Le chiusure delle scuole hanno avuto un grave impatto per tutti gli studenti segnando anche un divario formativo in negativo al sud, come emerge dal confronto tra i giorni di lezione in presenza persi in alcuni capoluoghi tra settembre 2020 e aprile 2021. Mentre gli studenti delle medie a Napoli hanno potuto frequentare solo 49 giorni su 134, a Roma la presenza è stata di 134 su 145 giorni previsti, e a Milano di 116. Nelle secondarie di secondo grado, gli studenti di Reggio Calabria hanno avuto solo 45 giorni in presenza, molto meno dei 98 di Firenze o dei 97 di Roma[1].
Ma l’istruzione in sé non è l’unico deficit che si prefigura nel futuro di bambini e adolescenti. Come ha segnalato una ricerca condotta da Ipsos per Save the Children[2], anche lo stop forzato delle attività extrascolastiche rischia di lasciare strascichi pesanti per 1 adolescente su 20, che pensa di non riprendere più le attività che ha dovuto sospendere (sport individuale o di squadra, corsi di musica e canto, teatro, oratorio e altro). Sul fronte del vissuto e delle relazioni, quasi 1 adolescente su 2 pensa che il 2020 sia stato un “anno sprecato”, per più della metà la propria capacità di socializzare (59%) e l’umore (57%) hanno subito ripercussioni negative, mettendo a dura prova le proprie amicizie. Stanchezza (31%), incertezza (17%) e preoccupazione (17%) sono i principali stati d’animo, e per più di 1 su 5 rimangono un pesante fardello da tenersi dentro, senza condividerlo con nessuno (22%).
L’estate ora alle porte dovrebbe rappresentare per tutti loro una grande opportunità per invertire questa rotta. Se già prima della pandemia quasi il 40% delle famiglie con un figlio e la metà di quelle numerose non potevano permettersi neanche una settimana di vacanza l’anno[3], l’aumento della povertà assoluta per le famiglie con almeno un figlio (11,6%, +2,4% dal 2019 al 2020), rende questa opportunità ancora più inaccessibile. Sono così molti di più i bambini e gli adolescenti ai quali verrebbe preclusa un’esperienza, quella estiva, che, attraverso lo sport, il gioco, la socialità e il rapporto con l’ambiente e la cultura, può rappresentare uno stimolo educativo fondamentale. Restituire a tutti loro quest’opportunità è la sfida all’ordine del giorno per le organizzazioni del terzo settore, storicamente impegnate nell’animare l’estate dei bambini, per gli esperti, i Ministeri interessati e le istituzioni locali, le scuole e gli enti culturali, per i bambini e i ragazzi e le loro famiglie.
Con l’obiettivo di favorire per tempo un efficace dialogo e coordinamento tra le forze in campo, Save the Children promuove oggi, in collaborazione con Vita, e in diretta streaming alle ore 17 sui canali social della testata, “Un’Estate per Crescere”, uno spazio di riflessione concreta sulle azioni possibili per programmare, a partire dall’esperienza dello scorso anno, un’offerta estiva sul territorio che sia davvero ricca di opportunità per tutti, e in particolare per i minori in maggiore difficoltà.
“Povertà materiale e povertà educativa hanno colpito progressivamente centinaia di migliaia di bambini e adolescenti in più per effetto della pandemia, e ne vediamo chiaramente i segni ogni giorno nei contesti di maggiore fragilità economica e sociale. Dobbiamo lavorare bene e subito insieme, per costruire opportunità estive di socializzazione, sport e cultura a cui possano accedere tutti. Spazi aperti tutta l’estate, nelle scuole e sul territorio, sono un presidio sociale fondamentale, soprattutto nei territori più deprivati. Raggiungere i minorenni più a rischio con una offerta estiva gratuita e di qualità e coordinare l’intervento tra scuole, enti locali e terzo settore devono essere due imperativi per centrare l’obiettivo del contrasto della povertà educativa. Per consentire a tutti di attrezzarsi è inoltre urgente aggiornare i protocolli di sicurezza sanitaria dettati dal comitato tecnico scientifico che non sono più stati rivisti dall’estate scorsa” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children. (Comunicato Stampa)