L’Istat “taglia” le statistiche sociali
ROMA – Sta creando clamore nel mondo del sociale italiano la notizia dell’imminente riorganizzazione dei Dipartimenti e delle Direzioni centrali dell’Istat, l’Istituto di statistica nazionale, diretto attualmente dal prof. Giorgio Alleva, che avverrà ufficialmente a partire dal prossimo 16 aprile. Colpisce in particolare il ricambio totale e di fatto scomparsa del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali (DISA), diretto finora dalla dottoressa Linda Laura Sabbadini, nota per i suoi studi innovativi sulle principali tematiche del sociale con l’obiettivo di “dare visibilità agli invisibili”. Commendatrice della Repubblica e unica statistica inserita di recente nell’elenco delle “100 eccellenze italiane”, Sabbadini è nota per le sue indagini sulla violenza contro le donne, sulle discriminazioni, le condizioni dell’infanzia, la povertà fino alla recente “Ricerca nazionale sulla condizione delle persone senza dimora in Italia”, apprezzata anche in Europa per l’innovatività del suo approccio metodologico.
A Sabbadini, che non ha commentato questa riorganizzazione che di fatto porta alla perdita di un know how unico, si deve anche la prima ricerca in Italia sul Benessere Economico e Sostenibile (BES), realizzata da Istat e Cnel, i nuovi “indicatori” che andando oltre il Pil (Prodotto interno lordo), provano a tener conto dei cambiamenti sociali e ambientali sulla popolazione.
“L’estromissione di Linda Laura Sabbadini dai vertici Istat – hanno dichiarato ieri in una nota le responsabili Cgil, Cisl e Uil per le politiche di genere, Loredana Taddei, Liliana Ocmin e Maria Pia Mannino – é incomprensibile. Ha svolto in questi anni un intenso e prezioso lavoro da direttore delle statistiche sociali e ambientali dell’ Istat”. “Grazie al suo impegno l’Italia é all’avanguardia nel campo delle statistiche di genere, della ricerca sulle violenze alle donne, dei fenomeni sociali sommersi”, sottolinea ancora la nota congiunta. “Sabbadini – ricordano le tre responsabili – ha anche elaborato il Benessere equo e sostenibile, uno degli esperimenti più interessanti al mondo e molte generazioni di donne e ragazze son cresciute con le sue ricerche, le migliori in questi campi degli ultimi 20 anni. Insieme al suo staff ha dato visibilità agli invisibili in materia di salute, sicurezza, benessere, violenza, lavoro, abusi ambientali e povertà. Temiamo che il prezioso lavoro fatto possa andare disperso e questo sarebbe un impoverimento per il Paese, per le politiche sociali e di genere”, conclude la nota.
Per la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli (PD) è “difficile comprendere la scelta dell’Istat di non avvalersi più delle competenze di Linda Laura Sabbadini, che non sarà più Direttore di Dipartimento né Direttore Centrale, si tratta di una studiosa molto stimata che ha introdotto in Italia gli strumenti delle statistiche di genere, come indicato dalle migliori direttive europee, e mi auguro che ora l’Istituto non disperda il suo grande lavoro tornando a privilegiare criteri di neutralità nelle proprie indagini”. Per l’on. Edo Patriarca (PD), presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, “ancora si gioca con le persone brave e competenti, vizio antico della vecchia politica, ahimè ancora presente tra noi”.
“Viva preoccupazione per il futuro delle ricerche sociali in Italia, soprattutto per la capacità di sperimentazione dimostrata con le ricerche sul BES e sui senza fissa dimora” esprime anche Francesco Marsico, responsabile dell’Area nazionale di Caritas Italiana.
Per l’ex Ministra per le Pari Opportunità, l’on. Mara Carfagna (Forza Italia): “Linda Laura Sabbadini è una innovatrice, una studiosa competente, è stata lei a fornirci il quadro della situazione in Italia su tematiche delicate come, ad esempio, la violenza sulle donne o la dimensione delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale”. Per poi aggiungere: “Non riusciamo proprio a comprendere la ratio della decisione dell’Istat”.
L’Istat non ha commentato finora la notizia, ma continua nella sua riorganizzazione interna. Proprio ieri è stata lanciata una nuova call per il conferimento dell’incarico di Direttore del Dipartimento “per la raccolta dati e lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica (DIRM), al fine di procedere alla relativa valutazione comparativa”. (Agenzia Redattore Sociale)