Lombardia: chiudono 15 patronati su 326, ridotti i servizi
MILANO – A rischio le pratiche per le pensioni, ma anche le dichiarazioni dei redditi. I tagli del Governo Renzi ai patronati e ai Caaf stanno mettendo a rischio uno dei “pochi presidi di welfare accessibili indistintamente a tutti” rimasti. A livello nazionale, la riduzione delle risorse dallo Stato ai patronati è di 63 milioni per il 2015-2016 (35 già previsti dalla finanziaria nel 2015, ai quali si aggiungono i 28 della legge di stabilità del 2016 già approvata dal Senato) rispetto ai 430 milioni stanziati negli anni precedenti. Per i Caaf i tagli sono di 40 milioni per il 2016, 70 per il 2017 e 100 a partire dal 2018. In Lombardia, solo per i patronati si tratta di una riduzione di circa 6 milioni di euro. “Ciò significherà una pesante messa in discussione dei servizi fiscali ai cittadini”, avvertono Cgil, Cisl, Uil e Acli della Lombardia, che per il 4 dicembre hanno organizzato uno sciopero e presidi in tutti i capoluoghi di provincia di fronte alle sedi di Inps o di altri enti pubblici per i quali svolgono le pratiche presentate dai cittadini.
La Lombardia ha una rete di 326 patronati. Se i tagli per il 2016 sono confermati, dovranno chiudere 15 sedi. Gli altri dovranno comunque tagliare sul personale o comunque ridurre le attività per mancanza di fondi. Idem per i Caaf: non sarà più assicurata l’assistenza ai cittadini in fase di dichiarazione dei redditi. Per Mauro Paris, coordinatore dell’Inca Cgil Lombardia “è evidente la spinta a sostituire il finanziamento pubblico con tariffe pagate dagli utenti. Si perde in questo modo, forse per sempre, il valore universale della gratuità dei nostri servizi”.
Angela Presciani, responsabile Inas Cisl Lombardia, sottolinea che “la telematizzazione dell’Inps ha lasciato i cittadini soli, se non potessero rivolgersi ai patronati non saprebbero come fare. Basta pensare che in Lombardia l’87% delle pratiche dell’istituto è svolto dai patronati. Oltre ai tagli attuali e a quelli dell’anno scorso i patronati soffrono il notevole ritardo nell’erogazione del credito che vantano dallo Stato. Dal 2012 al 2014 hanno ricevuto solo l’acconto per i servizi svolti”.
Questi i luoghi dei presidi. A Bergamo davanti alle sedi sindacali e di Inps, Inpdap e Inail. A Brescia, Como, Mantova, Pavia e Sondrio davanti alle sedi sindacali. In Brianza presidio davanti all’Arengario di Monza. A Cremona davanti alle sedi sindacali e Inps. A Lecco, davanti alle sedi sindacali e all’agenzia delle entrate. A Lodi davanti alle sedi sindacali e all’Inps. A Milano volantinaggio davanti alle sedi sindacali e presidio sotto la sede della Rai regionale. A Varese presidi davanti agli uffici territoriali e zonali con volantinaggio e presidio davanti all’Inps con gazebo. A Sondrio mobilitazione venerdì 4 e anche sabato 5 con un volantinaggio al mercato.