L’Università di Napoli apre un polo a Scampia, la gioia del comitato di quartiere: “Riscatto sociale”

La struttura di 21.380 mq ospiterà i corsi di Laurea delle Professioni sanitarie. Il rettore: “È stato difficilissimo”. Manfredi: “È un punto di partenza”

“Oggi siamo felicissimi perché dopo un travagliato e lungo cammino apre finalmente l’università a Scampia“. Nelle parole rivolte alla Dire di Emma Dello Iacovo, presidente del comitato Dateci facoltà, in occasione dell’inaugurazione del polo Scampia dell’università Federico II di Napoli, che ospiterà i corsi di Laurea triennale e magistrale delle Professioni sanitarie, c’è “una gioia enorme perché – ha spiegato – finalmente il nostro quartiere avrà una vocazione, si verrà a Scampia per studiare. La cosa che ci è piaciuta è che questa università è concepita non per rimanere una cattedrale chiusa, ma avrà le porte aperte sul territorio. Ci saranno servizi di assistenza alla popolazione quindi Scampia potrà usufruirne. Manfredi ha spiegato che per scelta non ci saranno bar nella struttura perché è fondamentale il dialogo con il territorio e quindi anche per comprare una bottiglia d’acqua si andrà fuori, in salumeria, e anche noi avremo quell’indotto che nasce quando un ateneo così importante si insedia su un territorio. Anche con la cultura potremo avere il riscatto sociale di cui abbiamo bisogno e che attendiamo da fin troppo tempo“.

Il primo passo per la realizzazione del polo Scampia è stato fatto nel 2006 con il protocollo sottoscritto da Comune, Regione e Università. La struttura è fatta di 7 piani utili – uno interrato e sei fuori terra – ed ha in totale 32 aule, 2.263 posti seduti, 32 laboratori, 50 uffici oltre alle aree per sale operatorie, ambulatori, stanze di degenza, laboratori. Superfice costruita totale è di 21.380 mq (abitabile 15.895 mq). Previsti anche parcheggi auto e moto.

MANFREDI: “ALLA FINE CE L’ABBIAMO FATTA”

Prima che da sindaco, Gaetano Manfredi, attuale primo cittadino di Napoli, si è occupato dell’iter realizzativo come rettore dell’ateneo federiciano e alla Dire ha ammesso: “È stata una realtà fortemente voluta dal territorio con un grande impegno che si è protratto negli anni che ha portato a un grande successo. Io sono veramente soddisfatto, è un punto di arrivo di un percorso ma anche un punto di partenza di una nuova Scampia“. Si tratta di “un progetto ambizioso con una strada lunga che in alcuni momenti è stata faticosa, con grandi difficoltà dovute a burocrazia, problemi economici, conflitti. Alla fine, però, ce l’abbiamo fatta”.

All’interno del polo Scampia non ci saranno attività di ristorazione o altri servizi e Manfredi ha evidenziato come questa sia “una politica adottata come università quando ero rettore perché questo fa sì che l’università sia aperta, i ragazzi dovranno uscire per andare al bar o alla mensa e questo è un modo per creare indotto sul territorio, ma anche contaminazione sociale“.

MESSA: “STATO NON PUÒ IGNORARE PARTE DEL PAESE”

La ministra dell’Università Maria Cristina Messa ha rimarcato che “lo Stato non può ignorare parte del proprio Paese e andare di persona è fondamentale per portare la presenza dello Stato che ci deve essere. È chiaro – ha poi aggiunto – che venire qua sarà scomodo in qualche modo, ma è molto importante creare atmosfera e ambiente per cui i ragazzi ci vengono volentieri”. Interpellato dalla Dire sulla questione Manfredi ha risposto: “La stazione della metro è a 700 metri da qui e quindi considerando quanti chilometri ho percorso a piedi da studente sono pochi metri. Metteremo anche delle navette, rafforzeremo il trasporto su questo territorio. È importante che i ragazzi vengano a Scampia perché com’è successo a San Giovanni devono conoscere questi quartieri che spesso vengono considerati come degradati ma in realtà non lo sono”.

IL RETTORE: “OGGI POSSO DIRE CHE È STATO DIFFICILISSIMO”

Un sospiero di sollievo per questa apertura l’ha tirato il rettore della Federico II, Matteo Lorito, che ha confessato: “È stato difficilissimo, oggi lo posso dire. Scampia – ha proseguito – ci ha accolto nel modo migliore, un momento straordinario. Una punta di eccellenza per la Campania, per le tre istituzioni che hanno collaborato. Ci abbiamo creduto tutti fino all’ultimo. Adesso si parte, i ragazzi sono in aula e tra qualche mese iniziamo con l’assistenza e il servizio al territorio. Questa piazza bellissima è per Scampia, sarà la piazza dell’università, porteremo le associazioni all’interno, useremo l’aula magna per fare eventi. Una struttura per questa comunità straordinaria che voleva questa università. Oggi si viene a Scampia per studiare“. Gli fa eco Zeudi Di Palma, studentessa dell’ateneo federiciano e Miss Italia 2021: “L’Università darà modo a tanti giovani di non spostarsi più verso Napoli centro, ma sarà Napoli centro forse a venire da noi. Questo darà la possibilità a tanti commercianti di lavorare e si realizzeranno anche tanti altri progetti per far sì che i ragazzi si spostino anche verso le periferie”. (Agenzia DIRE)