Migranti, 300 attivisti dalle Marche a Idomeni

ANCONAE’ salpata questa mattina dal porto di Ancona la #overthefortress March, un’iniziativa di solidarietà che dall’Italia arriverà fino al confine greco macedone. La marcia, promossa dal Progetto Melting Pot, ha come obiettivo principale quello di supportare i migranti bloccati in Grecia e di denunciare l’attuazione del piano anti migranti dell’Unione Europea e di quel regime dei confini che sta facendo diventare il paese ellenico “una prigione a cielo aperto”. Le adesioni alla marcia sono tantissime da tutta Italia, con delegazioni europee da Germania, Austria, Slovenia e Croazia: associazioni e realtà sociali, persone impegnate a vario titolo nell’accoglienza, degna, nelle pratiche sportive antirazziste e nelle scuole d’italiano. Il rientro è previsto per il 29 marzo.

Tanti i carovanieri in partenza dalle Marche: attivisti della rete dei Centri Sociali delle Marche, delle associazioni Ambasciata dei Diritti e Ya Basta!, delle Polisportive Antirazziste Ackapawa di Jesi e Assata Shakur di Ancona. Presente anche una delegazione di operatori sociali del Gus – Gruppo Umana Solidarietà, che ha aderito e offerto il suo sostegno all’iniziativa. Sono più di 300 le persone che hanno deciso di partire in un momento in cui avviene un’ulteriore svolta negativa e di chiusura nelle politiche europee in materia d’immigrazione e d’asilo. “A distanza di 10 giorni dalla blindatura del confine con la Macedonia, che sta costringendo migliaia di uomini, donne e bambini a condizioni di vita disastrose nel campo di Idomeni, ilvergognoso accordo tra l’Unione e Turchia ha definito chiaramente che non sarà più possibile richiedere asilo in Europa per tutti i migranti che entreranno attraverso il mar Egeo”, si legge in una nota.

“L’accordo che prevede inoltre respingimenti di massa in Turchia (peraltro proibiti dalla Convenzione dei Diritti Umani) rappresenta la crisi profonda e irreversibile di una governance europea che è morta nelle acque del Mar Egeo e del Mediterraneo, sprofondata nel fango di Idomeni, imbrigliata nel filo spinato di Röszke, annegata davanti alle coste di Lesvos, demolita dalle ruspe di Calais, ferita mentre scavalcava le recinzioni di Ceuta e Melilla. Di fronte a questa Europa che, periodicamente, si ritrova a discutere nelle stanze asettiche a Bruxelles, stringendo le mani insanguinate di dittatori senza scrupoli e operando delle scelte indecenti, c’è però la potenza e la forza di chi pratica una nuova idea di Europa”, prosegue la nota.

“La campagna solidale #overthefortress vuole essere un pezzetto di quel mosaico della solidarietà composto da migliaia di volontari indipendenti che sono il laccio emostatico di questa Europa: salvando vite umane, accompagnandole e sostenendolo lungo il loro viaggio, i volontari e gli attivisti presenti in tutte le zone di frontiera, non hanno solo restituito un minimo di dignità a chi esercita il proprio diritto alla fuga e alla vita, ma hanno impedito alla stessa Europa di morire dissanguata. Questi corpi che si sono messi in cammino, chi in maniera individuale, chi in modo collettivo o spontaneo, hanno incontrato in questi mesi i tanti corpi di migranti determinati a praticare materialmente un loro diritto, il diritto alla libertà. I diritti i migranti se li sono ripresi ogni qualvolta hanno marciato a piedi sulle corsie delle autostrade o sui sentieri sterrati, assaltando le barriere dei valichi di Röszke e di Idomeni, e ogni giorno sfidando tutti e tutto, su imbarcazioni stracariche e disastrate, o aspettando per ore un pasto, una cura medica, nelle lunghe file della loro estenuante attesa”.

“Dopo mesi di staffetta solidale lungo la rotta balcanica il viaggio collettivo in Grecia sarà il momento con il quale costruire qualcosa di più grande, in grado di intensificare il lavoro di solidarietà e di rispondere in modo pubblico al cinismo e alla violenza delle politiche europee. A questo si aggiunge la straordinaria solidarietà di tutti coloro che non potranno partire ma che hanno deciso di sostenere la campagna attraverso la raccolta di materiale utile o ilcrowdfunding.

Oltre alla partenza principale dal porto di Ancona, una delegazione è partita anche da quello di Bari e un furgone da Trieste percorrerà via terra la rotta dei Balcani. La marcia porterà generi di prima necessità e allestirà un punto di distribuzione al campo di Idomeni coordinandosi con le realtà autorganizzate presenti in loco per rendere il più efficace possibile il supporto ai migranti. Tutti assieme per dire ancora una volta che questa non è l’Europa che vogliamo e che deve essere rispettato il diritto di fuga di tutti e tutte, vanno aperti dei canali umanitari sicuri e garantita un’accoglienza dignitosa”, conclude la nota. (Agenzia Redattore Sociale)