Migranti, Lazio seconda in accoglienza
ROMA – Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) nel 2016 conta in Italia 26.012 posti, di cui 4.442 nel Lazio (-7,3 per cento dal 2014 al 2016), per un totale di 330 strutture. L’incidenza del Lazio sui posti in Italia è del 17,1 per cento (22,4 per cento nel 2015) e lo colloca al secondo posto, dopo la Sicilia. I progetti finanziati sono 46; i Comuni coinvolti 36 (+24,1 per cento rispetto al 2015). In media ogni struttura ospita 13,5 beneficiari, principalmente in appartamenti (76,1%), centri collettivi (21,2 per cento) e comunità alloggio (2,7 per cento). Le 14 strutture per minori stranieri non accompagnati sono per la metà comunità alloggio (7), per il 35,7 per cento appartamenti (5) e per il 14,3 per cento (2) centri di accoglienza. I beneficiari accolti sono 6.439 (+19,3% dal 2014 al 2016), per lo più provenienti da Nigeria (727), Mali (726) e Pakistan (712),ma crescono gli egiziani (203).
La capacità di accoglienza a Roma è di 3.204 posti. Dal 2014 anche Roma Capitale aderisce allo Sprar, con 3.162 posti, 51 progetti e 18 enti attuatori. A fine 2016 i posti operanti sono però 2.769, per la chiusura di alcuni progetti ritenuti non idonei o non più avviati. A questi si aggiungono 435 posti per l’accoglienza ordinaria di non comunitari in disagio sociale e 516 posti aggiuntivi (attivati a richiesta del Ministero dell’Interno). La capacità complessiva di accoglienza di Roma Capitale è, dunque, di 3.204 posti, di cui 2.769 per richiedenti e titolari di protezione nell’ambito dello Sprar. Di questi, 471 sono fuori dal territorio comunale. Allo Sprar vanno poi sommati 6 posti del progetto comunale per disagio mentale e 62 per minori non accompagnati. Le persone accolte nel 2016 da Roma Capitale sono 2.598, quelle uscite dall’accoglienza 2.636. In totale, si sono rivolte all’Ufficio Immigrazione della Capitale 4.990 persone (416 al mese). Il tempo medio di attesa è di circa 3 settimane e le persone in attesa al 31 dicembre 2016 sono 1.053. Su 3.204 posti, 843 si concentrano nel municipio VI. L’area romana è anche sede di Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas), con 3.683 posti a fine 2016, di cui 1.782 nella Capitale. Tra le migliori prassi del 2016, c’è l’ospitalità domestica promossa da Refugees Welcome Italia Onlus (Rwi), che a Roma registra più del 13% delle oltre 650 famiglie iscritte al progetto in Italia, il 16% dei circa 520 volontari e il 36% delle convivenze (10).
I transitanti e l’accoglienza che manca. Il rapporto ricorda che il transito dei migranti forzati riguarda la città di Roma da moltianni, ma è diventato più visibile dal 2015, sia per il numero di personecoinvolte, sia perché tra giugno e ottobre 2015 sono transitatipresso l’ex centro Baobab almeno 35mila migranti. I migranti sbarcatinel 2016 sono aumentati del 16% rispetto al 2014, per cui sipuò stimare che tra il 2014 e il 2016 siano transitate a Roma almeno80mila persone, provenienti principalmente dal Corno d’Africa(Eritrea, Etiopia, Sudan) e dirette verso il Nord Europa. Ciò nonostante,a differenza di Milano e molte città europee, Roma non si èancora attrezzata per l’accoglienza stabile dei migranti in transito.Da giugno 2015 a settembre 2016, presso l’ex-centro Baobab epoi presso la tendopoli in Via Cupa, la clinica mobile di Medu hadato assistenza socio-sanitaria a 797 migranti, nel 22% dei casi minori. Dal lavoro svolto, emerge che lo sbarco è stato per tutti in Siciliae la durata media del viaggio di circa 16 mesi. Nove migranti su dieci sono stati vittime di gravi violenze, torture e trattamenti inumani e degradanti, in particolare in Libia, dove il 93% dei migranti cui è stato sottoposto il quesito (196 in totale) è stato detenuto in carcere o in centri di detenzione informali. (Agenzia Redattore Sociale)