Migranti, nuovi sbarchi in Calabria: si teme un’estate di intensi arrivi
CROTONE – Con gli ultimi arrivi di Reggio Calabria e Crotone sono ripresi anche in Calabria gli sbarchi dei migranti sui barconi. In vista dell’estate sono già in allerta questure, prefetture, organizzazioni umanitarie, associazioni di volontariato. La convinzione di tutti (rappresentanti delle istituzioni e ed esponenti dell’associazionismo) è che le coste calabresi saranno prese d’assalto, vista la chiusura della rotta balcanica che impedisce a migliaia di persone di arrivare in Europa via terra. Ieri nel porto di Reggio Calabria è arrivata la nave Diciotti della guardia costiera con a bordo 774 migranti (664 uomini, 125 donne, tra cui sei incinte, e cinque minori soccorsi).
Sempre ieri, a Crotone, sono approdati 323 migranti di nazionalità eritrea, sudanese ed egiziana. Nel gruppo 191 uomini (età media circa 30 anni), 87 donne e 45 minori non accompagnati; sono stati trasportati in ospedale una donna all’ottavo mese di gravidanza, un’altra donna e un uomo feriti. Tutti gli altri sono stati trasferiti al Cara, il centro d’accoglienza di Isola Capo Rizzuto gestito dalla Misericordia.
Per le operazioni di soccorso e di prima accoglienza dei due sbarchi, svoltisi praticamente in contemporanea, sulle banchine dei due porti calabresi sono intervenute centinaia di persone: forze dell’ordine, sanitari, volontari, squadre ben collaudate pronte a lavorare a ritmo sostenuto per la lunga estate degli sbarchi, paventata da tutti e già ufficialmente iniziata.
Nel 2015, il coordinamento ecclesiale diocesano di Reggio Calabria costituitosi appositamente per l’accoglienza delle migliaia di profughi che scappano dall’Africa e dal Medio Oriente, ha accolto circa 17 mila persone (15.955 adulti e minori accompagnati, 980 minori non accompagnati e 7 persone arrivate senza vita).
Il coordinamento ha anche stilato un bilancio economico: le entrate sono ammontate a circa 17 mila euro, a fronte di quasi 14 mila euro di uscite. I 3 mila euro ancora in cassa saranno utilizzati sempre a favore dei migranti, per le loro prime necessità. I volontari impegnati, a rotazione, sono stati 728 per un totale di 4571 ore, spese relativamente all’attività svolta al porto in occasione degli sbarchi; tanto altro tempo è stato dedicato dai volontari nelle fasi precedenti e successive agli arrivi dei profughi. Tantissime sono state le donazioni (in denaro e beni materiali) arrivate dalla comunità reggina. Con la ripresa degli sbarchi, il coordinamento rinnova l’appello per eventuali donazioni di indumenti, scarpe, alimenti non deteriorabili. La macchina dell’accoglienza, dunque non si ferma, anzi rinsalda le sue fila in prospettiva dei prossimi mesi che si annunciano durissimi e senza tregua. (Agenzia Redattore Sociale)