Milano, la chiesa del Policlinico apre le porte ai senzatetto
MILANO – Venti posti letto, fornitura di indumenti e biancheria, kit per l’igiene e ancora due pasti da offrire a ogni ospite (colazione e cena). Tutto questo all’interno della chiesa di via Pace 9 nel complesso sanitario del Policlinico Ca’ Granda, dove lunedì mattina è stato presentato il progetto homeless, ovvero il centro per persone senza dimora. Nella struttura, messa a disposizione del parroco della chiesa, è stato allestito un piccolo dormitorio che servirà per accogliere dalle 17 alle 9 del mattino le persone senza dimora che gravitano intorno al Policlinico. Per tutto il periodo del Piano freddo predisposto dall’assessorato al Welfare del Comune di Milano.
È emerso in occasione della conferenza stampa svoltasi proprio all’interno del centro alla presenza di Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca, Luigi Macchi, direttore generale Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, Fabrizio Sala, vice presidente Regione Lombardia, e Claudia Buccellati, presidentessa dell’associazione “Per il Policlinico onlus”.
nella foto: Sinigallia, Macchi, Sala e Buccellati
“Il nostro obiettivo – ha detto Sinigallia – è quello di assicurare assistenza alle persona senza dimora per poi passare al processo di integrazione”. Sì, perché una delle attività portate avanti dalla Fondazione Progetto Arca è quella di integrare socialmente le persone senza casa, la stessa integrazione che nel 2014 ha consentito a circa 100 persone di trovare casa e lavoro. Il progetto, come confermato dal presidente della Fondazione progetto Arca è “basato su due principi importanti: casa e lavoro. Grazie alla collaborazione di numerose associazioni facciamo in modo che le persone senza dimora possano trovare un lavoro, attraverso la sensibilità delle aziende, e una casa, grazie al prezioso contributo del Comune e di altre associazioni”. La stessa integrazione che nel 2015 dovrebbe portare all’inserimento nella società di altre 100 persone.
Dello stesso avviso Fabrizio Sala, vice presidente della Regione Lombardia, nonchè assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese: “l’obiettivo della Regione è il recupero sociale delle persone senza fissa dimora”. Recupero che per Sala, deve essere garantito da “iniziative che devono essere sostenute e rifinanziate”.
Il centro per persone senza fissa dimora è per Macchi “un’iniziativa importante”. Perché “permette di assistere le persone fragili che hanno bisogno di aiuto. L’anno scorso abbiamo accolto e assistito le persone senza dimora con l’allestimento di tende all’interno degli spazi della Chiesa. Quest’anno possiamo offrire servizi più completi a quelle persone che invece sarebbero costrette a vivere per strada”. Il centro, che offre 20 posti letto che si aggiungono ai 325 che Progetto Arca fornisce ogni giorno nelle strutture di via Mambretti e via Sammartini, offrirà una dimora alle persone che ruotano intorno al Policlinico che verranno intercettate dalle unità mobili di Progetto Arca. Gli ospiti potranno inoltre usufruire dei servizi sanitari offerti da altri centri milanesi, raggiungibili grazie a un bus messo a disposizione dalla stessa Fondazione. Negli stessi centri gli ospiti avranno supporto psicologico, e docce da poter usare.
“Il nostro obiettivo – ha detto Claudia Buccellati – è quello di dare un tetto e un posto letto alle persone che altrimenti vivrebbero dentro la struttura sanitaria, a fianco a dipendenti sanitari e pazienti”. Si parla di circa 30 persone, tra cui tre donne che ogni notte dormono tra i padiglioni.
PIANO FREDDO. In occasione della stagione invernale il Comune di Milano ha predisposto un sistema integrato di azioni contro le povertà vecchie e nuove, per potenziare l’accoglienza rivolta alle persone senza fissa dimora e rispondere ai bisogni d’assistenza di chi si trova in condizione di emarginazione. Grazie alla collaborazione con le associazioni e le Fondazioni, l’amministrazione comunale ha messo in campo un piano in grado di aiutare e fornire riparo a tutti i senza tetto presenti sul territorio cittadino, grazie allo stanziamento di oltre un milione e 300 mila euro, di cui 340 mila euro derivanti da finanziamento statale.
Sono infatti 2.300 le persone senza fissa dimora presenti in città e il Comune, d’intesa con il terzo settore, ha predisposto una rete di strutture in grado di fornire fino a 2.700 posti letto. Così dal 15 novembre 2015 al 31 marzo 2016, l’accoglienza notturna sarà assicurata con le seguenti modalità: 700 posti letto in stabili di enti del privato sociale e in immobili comunali; 600 posti nella Casa Enzo Jannacci (ex dormitorio di viale Ortles), di cui sarà incrementata la capienza, normalmente di 470 unità; 100 posti nella struttura di via Saponaro 40, gestita dalla Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi; 75 posti all’interno dello stabile di via Mambretti 33, gestito dalla Fondazione Progetto Arca; 1.225 posti reperiti mediante apertura straordinaria di strutture comunali che abitualmente hanno una diversa destinazione d’uso (ad esempio, l’immobile di via Sammartini, adiacente all’Hub della Stazione Centrale) o di altri enti pubblici o privati che temporaneamente e a titolo gratuito mettono a disposizione i locali. Per il periodo immediatamente successivo, dall’1 aprile al 30 giugno 2016, saranno inoltre messi a disposizione 200 posti letto destinati a mantenere in accoglienza i soggetti più fragili (anziani, disabili, soggetti con patologie fisiche e/o psichiche).
Nello stesso periodo verranno distribuiti derrate alimentari e farmaci, grazie al contributo dell’Associazione Banco Alimentare e dell’Associazione Banco Farmaceutico.
Enrica Tancioni