Minniti: “I Cie? Saranno diversi da quelli del passato”
ROMA – Non solo la questione terrorismo. Nel corso della Conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro dell’Interno Marco Minniti si è soffermato sul fenomeno migratorio in generale, con riferimento particolare a quanto successo negli ultimi giorni dopo la circolare del capo della Polizia Gabrielli e alle sue affermazioni su Cie e respingimenti.
“Abbiamo proposto un’ipotesi, e cioè di rendere il più possibile effettivi i respingimenti forzati. Il ministro dell’interno dicendo che li vuole rendere effettivi non fa altro che rispettare la legge. Troverei singolare che qualcuno chieda al ministro dell’Interno di non rispettare la legge. E’ chiaro che tutto questo ha un impatto”. “Se c’è una persona che è in condizione irregolare nel nostro Paese la legge prevede che debba essere respinta e rimpatriata”, aggiunge il titolare del Viminale.
Presto in Parlamento una proposta organica sui migranti. “Il 12 dicembre ho giurato da ministro. E’ passato meno di un mese, in cui ci sono state anche le vacanze natalizie, e in questo periodo ho lavorato perché intendo presentare una proposta organica e complessiva sui migranti al Parlamento italiano. Come è giusto che sia, è un dovere da ministro – ha continuato -. E’ giusto che il Parlamento possa analizzare in modo sereno e adeguato, poi l’opinione pubblica italiana potrà valutare. Sono procedure di una democrazia alla quale sono profondamente legato”, termina Minniti.
Ma la “proposta” del governo sui migranti “non accetta l’idea che ogni immigrato è un terrorista. E’ esattamente l’opposto”, aggiunge il ministro.
E ha aggiunto: “Contesto l’affermazione dell’Italia come ‘porta girevole del terrorismo’. Il nostro è un sistema che funziona, ma che può certamente essere migliorato”. “Ricordo ‘Sliding doors’ uno straordinario film che parlava delle casualità della vita. Quelle sono le porte girevoli che mi piacciono, quelle delle imprevedibilità della vita”.
I “nuovi” Cie. “Lavorerò con tutte le mie forze per evitare che ci siano elementi di discriminazione, di sottovalutazione, di non pieno rispetto dei diritti umani. Ma per questo devo avere un’accoglienza diffusa. L’accordo con l’Anci va in questa direzione – ha concluso -. La legge italiana li chiama ancora Cie, ma posso dire che non avranno nulla a che fare con quelli del passato. Questi hanno un’altra finalità, non c’entrano con l’accoglienza. Ne parleremo alla conferenza Stato-Regioni convocata per il 19 gennaio”.
Minniti e Decaro auditi da comitato Schengen. Il ministro dell’Interno sarà ascoltato dal Comitato Schengen, presieduto dall’onorevole Laura Ravetto (FI), il prossimo 15 febbraio. L’undici gennaio sarà la volta invece del il presidente dell’Anci Antonio Decaro. (Agenzia Redattore Sociale)