Missouri, presidente Università si dimette dopo le proteste degli studenti afro-americani
“Vorrei chiedere a tutti, dagli studenti, al personale della facoltà, ai miei amici, a tutti, di usare le mie dimissioni per guarire e ricominciare a parlare, per introdurre i cambiamenti necessari e concentrarsi su ciò che possiamo cambiare oggi e in futuro”.Con queste parole, il presidente dell’Università del Missouri, Tim Wolfe, si è dimesso dopo proteste di massa contro la sua gestione del problema razziale nel campus.
Insulti razzisti e vandalismi, non rari nell’ateneo, sono stati evidentemente sottovalutati da Wolfe ma non dagli studenti afro-americani che per settimane hanno protestato vibratamente inscenando diverse manifestazioni con l’obiettivo dichiarato di far fare un passo indietro all’ormai ex presidente e costringerlo a lasciare la carica.
La protesta più eclatante era stata attuata da uno specializzando, Jonathan Butler, che ha incominciato uno sciopero della fame. Sabato scorso inoltre i giocatori afro-americani di football si erano impegnati a boicottare le partite e altre attività sportive fino a quando Wolfe non si fosse dimesso. Anche l’associazione degli studenti del Missouri, che rappresenta 27.000 studenti universitari, aveva chiesto le dimissioni di Wolfe, che sono arrivate lunedì.
Proteste analoghe a quelle svoltesi all’Università del Missouri sono avvenute in uno degli atenei più prestigiosi del paese: lunedì oltre mille studenti di Yale, nel Connecticut, hanno organizzato una marcia contro il razzismo nel campus.