Morire di inquinamento
ROMA – L’Oms stima che circa un terzo delle malattie infantili, dalla nascita fino ai 19 anni, sia attribuibile all’ambiente insalubre o insicuro. Non solo: sempre secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 6,4% delle morti per tutte le cause nei bambini fra 0 e 4 anni è dovuto all’inquinamento atmosferico.
Lo smog, fanno poi sapere gli esperti, è causa “di riduzione del peso dei bambini alla nascita, aumentato rischio di mortalità perinatale, riduzione della funzionalità respiratoria, aumento della prevalenza di infezioni delle basse vie respiratorie, aumento di prevalenza e insorgenza di asma, aumento delle malattie cardiovascolari e delle patologie neoplastiche e alterazioni dello sviluppo neuro-comportamentale e, quindi, di un aumento dei ricoveri e delle morti evitabili“.
Intanto, per incrementare la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento atmosferico, nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha annunciato che il governo ha stanziato fondi per 35 milioni di euro per la qualità dell’aria.
“Nonostante il 3 febbraio- dice Federica Zanetto, presidente Acp (Associazione culturale Pediatri) il Parlamento europeo abbia respinto con 323 voti contrari, 317 in favore e 61 astensioni la mozione della sua commissione Ambiente, che chiedeva una normativa più severa sulle emissioni di ossidi di azoto da parte dei veicoli diesel, auspichiamo almeno che le piccole azioni iniziali comunicate dal nostro ministro siano finalmente il segno di una svolta nell’attenzione del governo italiano alle tematiche ambientali“.
I medici dell’Associazione culturale Pediatri, quindi, danno la loro disponibilità “a una fattiva collaborazione per l’implementazione e la promozione di queste iniziative. Con tali fondi, infatti, si intendono incentivare una serie di azioni promosse da anni da Acp come per esempio ‘Pedibus’, dove i bambini, anziché prendere l’autobus o lo scuolabus, alla fermata si aggregano a una comitiva guidata da volontari adulti, giungendo in sicurezza fino a scuola- concludono dall’Associazione- e compiendo il percorso inverso ritornando a casa”. (Agenzia Dire)