Mostra del Cinema di Venezia, una “porta misteriosa” racconta la guerra in Siria
Alla 74a Mostra del Cinema di Venezia una misteriosa porta rossa, che si regge in piedi apparentemente da sola, come sospesa nel nulla, cattura l’attenzione del pubblico, che la osserva con curiosità e le gira attorno intrigato. Sul fronte della porta, la scritta “open” invita ad aprirla. Una volta aperta, passanti e celebrities si ritrovano improvvisamente catapultati in Siria: davanti ai loro occhi scorrono le immagini dure, di devastazione e rovina, immortalate da un drone su una città siriana bombardata, che raccontano il dramma dei bambini siriani, a sei anni e mezzo dall’inizio del conflitto.
“Non è un film, sta accadendo adesso”. È lo slogan dell’iniziativa di sensibilizzazione, con cui anche quest’anno, al Festival del Cinema di Venezia, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – ha voluto tenere alta l’attenzione sul conflitto siriano e sulle sue conseguenze devastanti sul futuro di milioni di bambini.
“I bambini siriani stanno drammaticamente perdendo la loro infanzia e il loro futuro. La loro quotidianità, come ci raccontano anche le ultime testimonianze che giungono dalla città assediata di Raqqa, continua a essere scandita dalle bombe, dalle esplosioni e dalle esecuzioni alle quali sono costretti ad assistere inermi. Senza ricevere un’educazione, costretti a lavorare sin da piccolissimi per sopravvivere, o a sposare uomini molto più grandi di loro pur di avere qualcuno che possa prendersi cura di loro”, ha dichiarato Giusy De Loiro, responsabile Media e Celebrities di Save the Children. “Tutto questo è inaccettabile e dura ormai da troppo tempo: è fondamentale tenere viva l’attenzione sul dramma che stanno vivendo i bambini siriani, garantire che la loro protezione venga considerata una priorità assoluta e restituire loro quella condizione di bambini alla quale hanno semplicemente diritto.”
Oggi in Siria 5,8 milioni di bambini sono ancora esposti alle terribili conseguenze della guerra e dei bombardamenti e circa 3,7 milioni di bambini siriani sono nati durante il conflitto e nella loro vita finora non hanno conosciuto altro che violenze e distruzione. Due bambini su tre hanno perso uno dei loro cari, la loro abitazione è stata bombardata o sono rimasti feriti, mentre 1 su 4 rischia conseguenze gravissime sulla propria salute mentale, anche a causa degli incubi terribili che li svegliano durante la notte o delle paure ricorrenti delle bombe e del rumore degli aerei. Da quando il conflitto ha sferzato il Paese, più di 4.000 scuole sono state attaccate, quasi due al giorno, più di 1 su 2 è stata danneggiata, 1 su 10 è stata completamente distrutta e più di 2 su 5 non sono più utilizzabili[1], con un impatto devastante sul diritto all’educazione di almeno 1,7 milioni di bambini che sono stati costretti ad abbandonare la scuola.
L’iniziativa di Save the Children si tiene oggi 31 agosto (sino alle 22.30) e domani 1 settembre (dalle 10 alle 15.30) all’interno della rassegna “Isola Edipo”, nel luogo dove è ormeggiata la storica barca di Pier Paolo Pasolini “Edipo Re” (Lido di Venezia, Riva di Corinto 1)
L’iniziativa, nell’ambito della quale verranno coinvolti protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo presenti alla kermesse di Venezia, è realizzata anche grazie alla collaborazione con la mostra fotografica “Fino alla fine del mare” di Jacopo Di Cera, che sarà in esposizione sulla barca “Edipo Re” di Pasolini dal 31 agosto al 9 settembre.
Sui social, l’iniziativa di sensibilizzazione di Save the Children sul dramma dei bambini siriani è legata agli hashtag #ChildrenofSyria e #Venezia74 (Comunicato Stampa)