Chi è Niki Lauda, la leggenda della Formula 1 che ha ispirato il film Rush
Tre volte campione del mondo di Formula 1, 171 Gran Premi disputati e ben 25 vinti: è Niki Lauda, unanimemente considerato uno dei migliori piloti automobilistici della storia. Storica la sua rivalità con l’inglese James Hunt, su cui Ron Howard ha costruito anche uno straordinario film, Rush, che Rai Movie trasmette in prima serata il 21 maggio in occasione dell’anniversario della sua morte.
Niki Lauda, gli esordi
Niki Lauda nacque a Vienna il 22 febbraio 1949 e fin da giovanissimo si appassionò all’automobilismo. Ma la ricca famiglia nanchieri viennesi non voleva appoggiare questa sua passione.
Lui non si perse comunque d’animo e si fece dare in prestito del denaro da alcune banche austriache con il quale acquistò la sua prima macchina per poter partecipare a competizioni automobilistiche.
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Prese così parte prima al campionato di Formula Vee, per poi passare alla Formula 3 e quindi alla Formula 2 (grazie anche ad un altro grosso prestito bancario, garantito da una polizza di assicurazione sulla vita).
Debuttò in Formula 2 nel 1971 al volante di una vettura del Team March mettendosi in luce in diverse gare. Nel 1972, infatti, diventò pilota ufficiale, sempre per il Team March, sia di Formula 1 che di Formula 2.
Verso il primo titolo mondiale
Nel 1973, per poter gareggiare definitivamente ed esclusivamente in Formula 1, Lauda decise di stipulare un contratto per poter correre come pilota pagante con la scuderia inglese BRM.
Con la BRM conquistò il quinto posto e i suoi primi punti nel Gran Premio del Belgio di quell’anno e ristipulò un altro contratto che lo avrebbe legato al team inglese per altri due anni, ottenendo in cambio il condono dei suoi debiti pregressi.
Nel 1973 il compagno di scuderia alla BRM era Clay Regazzoni, che sarebbe tornato nel 1974 alla Ferrari e volle portare Lauda con sé in quanto si era conquistata la fama di pilota dotato e regolare e di buon colladautore.
Arrivato alla Ferrari, Niki Lauda, insieme a Regazzoni, si impegnò a mettere a punto la nuova vettura del “Cavallino” e, non senza pochi problemi, ottenne ottimi risultati.
Nel 1975 vinse il suo primo titolo mondiale, arrivando terzo nel Gran Premio d’Italia a Monza e ottenendo la matematica certezza.
Niki Lauda, la rivalità con James Hunt e l’incidente
Il 1976 fu per Niki Lauda l’anno della rivalità con la McLaren del britannico James Hunt e purtroppo del gravissimo incidente occorsogli al Gran Premio di Germania il 1° agosto 1976 sul pericoloso circuito del Nurburgring. In quella occasione la sua macchina, a seguito di un incidente alla curva Bergwerk, si incendiò in mezzo alla pista per la fuoriuscita di benzina dal serbatoio e Lauda rimastovi intrappolato dentro e senza il casco perso per l’urto, ebbe salva la vita per l’intervento di alcuni colleghi e in special modo di Arturo Merzario che lo estrasse dall’abitacolo in fiamme.
Lauda venne ricoverato in ospedale con gravi ustioni e i polmoni completamente intossicati, ma in soli 42 giorni, con una forza di volontà straordinaria, riuscì a ritornare in pista al Gran Premio d’Italia seppur ancora martoriato dalle ferite al volto e nel corpo.
Il duello con James Hunt proseguì quindi fino all’ultima gara del Gran Premio del Giappone sul circuito di Fuji, ma li Lauda si ritirò al secondo giro perché riteneva che le condizioni della pista erano troppo pericolose per proseguire (si correva sotto una pioggia torrenziale) ed il titolo andò ad Hunt che proseguì la corsa, ottenendo il piazzamento necessario per raggiungere il tiolo mondiale con un solo punto di vantaggio sul pilota austriaco.
Le vittorie e il ritiro
Nel campionato del 1977 vinse il suo secondo titolo mondiale, ma quell’anno lasciò anche la Ferrari, sostituito poi l’anno seguente da un giovane pilota emergente Gilles Villeneuve.
Nel 1978 passò alla scuderia Brabham-Alfa Romeo per poi ritirarsi una prima volta nel 1979, periodo in cui si occupò dello sviluppo della propria compagnia aerea, la Lauda Air. Nel 1982 ritornò in pista alla guida di una McLaren con vinse il suo terzo e ultimo titolo mondiale nel 1984.
Nel 1985, alla fine della stagione, si ritirò definitivamente dalle corse, diventando un imprenditore di successo nel campo dell’aviazione con tre compagnie aeree, rimanendo comunque legato al mondo della Formula 1 e svolgendo anche fino al 2017 la professione di commentatore televisivo per l’emmittente tedesca RTL.
Nella sua vita è stato tre volte campione del mondo di Formula 1, disputando 171 Gran Premi e vincendone 25. Viene considerato uno dei migliori piloti della storia.
Niki Lauda, i matrimoni e figli
Sul fronte della vita privata, ricordiamo che Niki Lauda si sposò due volte. La prima, nel 1976, con Marlene Knaus, dalla quale ebbe due figli, Lucas e Mathias. La seconda nel 2008, con Birgit Wetzinger, un’hostess impiegata in una delle sue compagnie aeree. Anche da lei ebbe due figli, i gemelli Max e Mia. L’uomo ha avuto anche un quinto figlio, Christoph, nato nel 1982 da una relazione extraconiugale che causò il divorzio dalla prima moglie, nel 1991.
Dopo aver subito due trapianti di rene, nel 1997 e nel 2005, nell’estate 2018 contrasse una grave infezione polmonare che rese necessario un trapianto di polmone. Un intervento difficile che lo portò a una lunga degenza ospedaliera. Morirà nella notte tra il 20 e 21 maggio 2019 in una clinica di Zurigo. Lauda riposa nel cimitero Heiligenstädter a Döbling, distretto a nord-ovest di Vienna. Addosso, la vecchia tuta dei suoi anni in Ferrari.