Ong colluse con trafficanti? A Roma la presentazione di una ricerca indipendente realizzata da esperti in migrazione
Le ONG che fanno soccorso in mare sono un ‘fattore d’attrazione’? La loro presenza ‘mette in pericolo la vita dei migranti’ incoraggiando i trafficanti a usare metodi ancora più pericolosi? Dopo mesi di dibattito pubblico sulla presunta ‘collusione delle ONG con i trafficanti’, una ricerca indipendente realizzata da esperti in migrazione della Goldsmiths, University of London, risponde a queste domande attraverso un’analisi empirica.
Il rapporto “Blaming the Rescuers – Accusare i soccorritori” verrà presentata il prossimo 9 giugno alle ore 11 presso l’Associazione della Stampa Estera, Via dell’Umiltà 83/C, Roma.
La ricerca dipana i fili dei diversi processi e attori che hanno influenzato le dinamiche delle migrazioni nel Mediterraneo centrale, comprese le operazioni guidate dall’Unione Europea e dei suoi stati membri, la Guardia Costiera Libica, i trafficanti, le stesse ONG e i migranti. Il rapporto analizza anche cosa potrebbe accadere se la campagna di delegittimazione e criminalizzazione scatenata contro le ONG le costringesse a fermare o ridurre le loro operazioni di soccorso in mare.
Alla presentazione del rapporto saranno presenti gli autori Charles Heller e Lorenzo Pezzani, ricercatori a Goldsmiths, University of London, e fondatori del progetto Forensic Oceanography, e Nancy Porsia, giornalista freelance che ha curato l’analisi delle reti di trafficanti libici.