Palermo: case confiscate e assegnate alle famiglie con disabili, approvata la delibera
PALERMO – Una svolta importante arriva per quelle famiglie che oltre allo stato di indigenza hanno un familiare con disabilità grave. Dopo quasi tre mesi da quando, infatti, era stato emesso il provvedimento della giunta, è stata approvata adesso in consiglio comunale la delibera che prevede una quota del 25 % riservata nell’assegnazione dei beni confiscati per questi nuclei familiari. Naturalmente, non c’è ancora certezza sui tempi ma, sicuramente è una svolta importante nei confronti di alcuni famiglie che vivono situazioni molto gravi.
Gli immobili saranno distribuiti secondo 3 criteri: il 50% risponderà alla graduatoria dell’emergenza abitativa, il 25% andrà ai nuclei familiari con disabili gravi. Le unità abitative prive di barriere architettoniche saranno destinate a questi casi in via prioritaria. A questo proposito, durante la seduta è stato approvato un sub-emendamento che dà mandato agli uffici, in caso di presenza di barriere architettoniche, di individuare altri appartamenti simili e di considerare la possibilità di chiedere a coloro che hanno già avuto assegnato un immobile, di scambiarlo con quello individuato in precedenza. Il restante 25% delle abitazioni disponibili sarà riservato ai nuclei familiari che, avendo avuto assegnato in precedenza una casa, devono abbandonarla in forza dell’emanazione di provvedimenti giudiziari di rilascio a carico dell’amministrazione comunale.
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie alle quali non è stato assegnato un immobile, gli uffici potranno stipulare contratti di locazione diretta della durata non inferiore ai 3 anni con i proprietari di appartamenti. In questo caso, per i primi sei mesi il canone di locazione sarà pagato direttamente dall’amministrazione, anche se i beneficiari dovranno corrispondere all’amministrazione un canone di compartecipazione, comunque non superiore al 15% del reddito del nucleo familiare.
Vantaggi anche per il proprietario della casa: il Comune lo esonererà dal pagamento dell’Imu e sosterrà le spese di manutenzione dell’immobile. Ogni anno l’amministrazione emanerà un bando per l’individuazione degli appartamenti. Con l’approvazione delle modifiche al regolamento viene istituito anche l’osservatorio comunale sull’emergenza abitativa. che avrà funzioni consultive e che sarà composto da dirigenti del comune e da componenti dei comitati per lotta per la casa.
“L’approvazione del regolamento è stato il frutto di un iter molto lungo – sottolinea Giusi Scafidi, presidente della IV commissione interventi abitativi – perché sono state ascoltate le diverse parti sociali per riuscire a capire come meglio rispondere ai bisogni delle famiglie. E’ senz’altro una svolta importante di cui siamo soddisfatti in cui si tiene conto delle complicanze delle famiglie legate alla presenza dei disabili gravi. I tempi di assegnazione non li conosciamo ma la commissione terrà i riflettori accesi su questo tema e prevediamo di sondare il terreno ogni mese”.
“Ora che si è modificato il regolamento per adeguarlo alla gravità dei tanti casi di mancanza di alloggio – sottolinea il consigliere comunale Alberto Mangano -, occorre che la giunta si doti di un programma e di risorse adeguate per poterlo attuare. Purtroppo la politica dell’amministrazione in questo delicato campo è stata fin qui lacunosa e approssimativa – continua il consigliere Mangano -. Bisogna ripartire dal documento che la giunta aveva predisposto circa due anni fa, condiviso con associazioni, sindacati e capigruppo, sugli interventi a breve, medio e lungo termine, che non ha dato i risultati sperati in quanto ha prevalso una logica ‘burocratica’ che ha fatto venir meno il coordinamento tra i vari settori dell’amministrazione. Il consiglio comunale ha fatto la sua parte, adesso ci aspettiamo che l’amministrazione sia in grado di operare con velocità e strumenti adeguati che la gravità della crisi richiede”.
Un attesa fatta di tanta speranza e trepidazione è adesso quella espressa soprattutto da alcune famiglie che hanno familiari con disabilità molto gravi. “Abbiamo cercato finora per quanto possibile, all’interno della ex-scuola dove viviamo, di darci comunque una sistemazione dignitosa. Siamo stanchi ma speriamo adesso che i tempi di attesa non siano molto lunghi – dice Elisabetta Ventimiglia, mamma di Luigi che ha la sindrome di Franceschetti – perché soprattutto per la situazione di nostro figlio una casa vera sarebbe un grande passo avanti”. “Da quando mio marito ha perso il lavoro – dice pure Mariella Lo Bello, mamma di Cristian – facciamo sacrifici enormi per riuscire a pagare l’affitto di 500 euro che con il condominio e l’acqua arriva ad oltre 600. Paghiamo anche moltissimo la bolletta della luce perché nostro figlio usufruisce ogni giorno di una macchinetta elettrica. Una casa in questo momento riuscirebbe a darci una boccata di ossigeno. Dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci aiutano e che hanno cercato finora di non lasciarci sole. Adesso il comune deve fare la sua parte”. (Agenzia Redattore Sociale)