Palermo, SOS Ballarò: come ti salvo il quartiere
PALERMO – Oltre cento persone, ieri pomeriggio, nella sala del centro dei salesiani di Santa Chiara, si sono confrontate per discutere insieme ad assessori e sindaco del futuro dello storico quartiere di Ballarò su cui è nato l’antico mercato. Al centro del confronto i punti del documento SOS Ballarò stilato in due mesi dal movimento omonimo che rappresenta le maggiori richieste di associazioni, parrocchie, commercianti che operano nel territorio. Dopo l’incendio, infatti, avvenuto a settembre ad un pub tolto al boss Gianni Nicchi, la gente ha iniziato ad avere paura con la pesante conseguenza che al mercato sono calate del 40% le vendite e anche le presenze turistiche. Eventi che si sono inseriti in maniera tagliente su un quartiere che da sempre ha tanti altri problemi sociali come la dispersione scolastica, la povertà di italiani e stranieri e lo spaccio di droga.
Sindaco e giunta hanno preso l’impegno, in particolare, su alcuni punti precisi che verranno portati avanti: entro l’estate si dovrebbero attivare la raccolta differenziata porta a porta, a breve l’illuminazione serale e anche uno sportello dedicato per i servizi dei commercianti delle bancarelle.
Inoltre, dopo un anno di chiusura, presto verrà riaperto all’interno della scuola Verga “Il giardino di Madre Teresa” il nido frequentato prevalentemente da figli di famiglie immigrate che lavorano. Verranno anche valorizzate le biblioteche di quartiere con “BibliBus” ed entro febbraio ci sarà pure l’apertura di uno sportello del settore cultura nella chiesa dei santi Crispino e Crispiano con un centro di informazioni e attività di teatro di figura.
“Ci siamo fatti promotori di questo cambiamento – afferma don Enzo Volpe direttore di Santa Chiara – perchè crediamo che soltanto insieme si possono costruire le alternative forti ai problemi di Ballarò. Il nostro è un momento di partecipazione dal basso che chiede alle istituzioni risposte certe e concrete”.
“Bisogna rilanciare, prima di tutto lo storico mercato – dice Massimo Castiglia consigliere della prima circoscrizione – con uno snellimento dell’iter di regolamentazione. Inoltre serve una maggiore pulizia, incentivando la raccolta differenziata e un eco-stazione. Ballarò è un quartiere in cui si riflettono le contraddizioni tipiche della nostra città e che vive un momento di transizione che noi vediamo come una sfida importante. Una sfida che stiamo portando avanti consapevoli che ognuno deve fare responsabilmente la sua parte”.
“Ballarò è Palermo e Palermo è Ballarò. Il quartiere rappresenta una fetta importante della nostra città – afferma il sindaco Orlando – a cui si devono dare risposte altrettanto forti che richiedono la collaborazione di tutti. Sos Ballarò è un movimento di denuncia dal basso che potrebbe diventare un modello di partecipazione anche per gli altri quartieri. Sicuramente ci impegneremo su tutti i fronti per migliorare la sua vivibilità a partire dalla valorizzazione del mercato che è una perla turistica per continuare con i suoi monumenti ma anche con gli interventi sociali e il rispetto delle regole all’insegna della legalità”.
Tra le proposte che figurano nel documento SOS Ballarò ci sono: la regolarizzazione e il rilancio del mercato storico; la ricerca di beni pubblici in disuso per l’apertura di “ecopunti” (si lasciano rifiuti da riciclare e si guadagnano punti per cibo e altri genere di prima necessità) in accordo con le attività stesse del mercato; raccolta rifiuti urbani e differenziata; derattizzazione e disinfestazione del quartiere; illuminazione notturna esterna di tutte le strade del quartiere, compreso il mercato, rinforzata dove necessario per consentire di camminare in sicurezza nelle ore notturne.
Di notevole importanza resta tutta la proposta sociale che emerge dal documento e per la quale ci vorrà sicuramente più tempo per portarla a termine che riguarda: l’azione di sostegno al quartiere con la promozione culturale, sociale; i punti di accoglienza turistica; la ricognizione dei beni del comune e pubblici per realizzare una rete di spazi per la cultura e le attività sociali; il sostegno a cittadinanza attiva nel recupero di spazi abbandonati da destinare a luoghi di socialità; la riapertura dell’asilo multi etnico “Il giardino di Madre Teresa”; la promozione ed il sostegno ai progetti che dal basso elevino la cultura della gente che abita nel quartiere; un piano straordinario di rilancio dei servizi sociali che abbia attenzione particolare ai più giovani; la lotta all’emarginazione, alla dispersione scolastica e alla povertà. Un primo incontro di verifica generale dei punti che verranno realizzati è previsto a marzo dell’anno prossimo.