Pnrr, Auser: “Maggiore impegno nella integrazione delle riforme previste su Salute, non autosufficienza e disabilità”

L’Auser ritiene preoccupante quanto si sta verificando nel confronto politico nell’ambito del Governo e con le Regioni riguardo alla elaborazione di alcune delle riforme fondamentali del PNRR. “Il drammatico impatto della pandemia – si legge in una nota – ha messo in evidenza la situazione critica del sistema sociosanitario del Paese tant’è che il PNRR prevede tre specifiche riforme: quella del Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti, la riforma dei Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale e la riforma dei Servizi sanitari di prossimità territoriale. Il PNRR prevede anche, come condizione di efficacia, che queste riforme siano fortemente integrate sia a livello centrale che territoriale”.

“Purtroppo – prosegue l’Auser – stiamo assistendo alla produzione di provvedimenti che, pur apprezzabili nei singoli contenuti, sono comunque indeboliti nella loro efficacia dal carente grado di integrazione. Per fare degli esempi l’integrazione assistenziale, la principale sfida che ci aspetta sul piano culturale, programmatorio ed operativo, nel DM 71/22 sulla riforma della assistenza territoriale e Case della Comunità, questo tema non appare come centrale e viene citato solo all’interno di alcuni capitoli”.

“Così come allo stato – si legge ancora nel comunicato – non si comprende se i distretti sociosanitari, uno dei perni della riforma della non autosufficienza, siano strettamente integrati con le Case della comunità, ad ora concepite come mera riproposizione delle Case della salute. Ed ancora non si comprende se il rapporto tra Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) sia di integrazione o di mera giustapposizione. Lo stesso ruolo del Terzo Settore rimane assolutamente marginale (viene citato una sola volta nel “DM 71”), quando è risaputo che nei territori è spesso l’unico a poter garantire reale prossimità per diffusione capillare dell’assistenza”.

“Per risolvere questo delicato problema, da cui dipenderà la qualità complessiva del sistema sociosanitario nazionale e lo stesso giudizio della Commissione Europea sulle riforme, essenziale per rendere disponibili i finanziamenti del PNRR, è necessario – conclude – maggiore impegno da parte del Governo e Regioni per una riforma fondata su una effettiva integrazione del pilastro sanitario e del pilastro sociale come condizione essenziale per superare i limiti messi in evidenza dalla crisi pandemica”.