Prostituzione a Milano, ragazze sempre più giovani
MILANO – Quasi 2 mila prostitute incontrate, una su tre romena o nigeriana. È questo il bilancio di cinque unità di strada nel 2015, che fotografa la situazione della prostituzione a Milano. Oggi a Palazzo Marino, si è tenuta l’audizione in Commissione Politiche sociali dei rappresentanti di Caritas Ambrosiana, Lule Onlus, Padri Somaschi e della responsabile del pronto soccorso violenza sessuale della Clinica Mangiagalli, Alessandra Kustermann. Secondo i dati forniti, delle 1.854 donne incontrate sulle strade di Milano e della Città Metropolitana, il 63% sono originarie dei Paesi dell’Est Europa, il 29% africane e il 3% sudamericane. Ma se si scende nel dettaglio delle nazionalità, il gruppo più numeroso è quello delle romene (37%) seguito da quello delle nigeriane (28%). “Ci preoccupa la presenza sempre più massiccia di minorenni, in particolare tra le nigeriane”, ha spiegato Valerio Pedroni dei Padri Somaschi.
Le unità di strada hanno anche incontrato 187 persone transessuali e 211 uomini. “Si tratta complessivamente di persone vittime di violenza e sfruttamento. Non si prostituiscono per libera scelta”, ha aggiunto suor Claudia Biondi di Caritas Ambrosiana.
Sulle oltre 2.252 persone incontrate dalle unità di strada, 1.124 erano nuove presenze. “C’è un forte turn over – ha aggiunto Valerio Padroni -, perché la criminalità organizzata non vuole che si ambientino troppo in un territorio, che creino legami con i residenti o con le stesse unità di strada”.
Alessandra Kustermann ha lanciato anche un allarme sul piano sanitario. “Molti clienti vogliono rapporti non protetti – ha sottolineato -, ma spesso incontriamo prostitute con gravi malattie sessualmente trasmissibili, come l’Hiv. Mi chiedo con quale coscienza questi uomini pretendano questo tipo di rapporti, che causano la propagazione delle infezioni tra le prostitute e tra le altre donne che fanno parte della loro vita”. (Agenzia Redattore Sociale)