Quanto ne sappiamo sulla fame nel mondo?
MILANO – Sulla fame nel mondo siamo ignoranti ed Expo non ci ha aiutato a chiarirci le idee. Un italiano su due ammette infatti di saperne poco. È quanto emerge dall’indagine promossa dalla ong Mani Tese e realizzata insieme ad AstraRicerche sulla percezione degli italiani della fame nel Pianeta, delle sue cause e delle possibili soluzioni. Mentre i dati ufficiali stimano in circa 800 milioni il numero di persone che soffrono la fame e di più di 2 miliardi quelle in sovrappeso, il 41.5% degli italiani è convinto del contrario e il 13.1% li considera diffusi in misura sostanzialmente equivalente. Solo il 20% ha la percezione esatta di come stanno le cose. Nonostante il tema fosse “Nutrire il Pianeta”, Expo non è stato percepito come un evento che potesse aiutare a capire cause e soluzioni alla fame nel mondo. Il 33,7% ritiene che sia stata soprattutto una grande fiera per promuovere prodotti, marche e aziende. Il 29,6% che sia stato un momento di informazione sulle produzioni alimentari nei diversi Paesi. “Mancava un sondaggio che valutasse Expo2015 come grande evento di educazione dei cittadini sul diritto al cibo e di confronto sulle soluzioni da mettere in campo -commenta Valerio Bini, presidente di Mani Tese-. Ci siamo permessi di farlo noi, ponendo delle domande che finora non erano state poste e offrendo così un’altra lettura del grande evento”.
L’82,7% degli oltre mille intervistati sostiene che la fame sia causata soprattutto da un sistema economico che favorisce una parte del mondo rispetto alle altre. Le altre cause sono: le guerre e i conflitti interni ai Paesi, lo sfruttamento dei terreni senza pensare al futuro, la bassa efficacia delle tecniche produttive, degli strumenti e delle infrastrutture in molte aree del mondo. Le soluzioni? Il 63 per cento evita gli sprechi alimentari, uno su tre circa fa scelte elettorali specifiche e il 28 per cento cambia acquisti alimentari. Solo il 10 per cento degli italiani fa pressione sui rappresentanti politici e ben il 58% per cento pensa che la fame e il diritto al cibo siano affari dei player mondiali come Usa, Russia e Cina. “Ci hanno colpito: l’ignoranza del cosiddetto ‘paradosso della fame’ ovvero gli 800 milioni di persone che soffrono la fame e i 2 miliardi che sono in sovrappeso, entrambi frutto di un sistema agro-alimentare squilibrato; l’incapacità degli intervistati di distinguere tra le soluzioni proposte dall’agro-business e quelle proposte dai movimenti contadini ed ecologisti mondiali; la rinuncia dei singoli cittadini e delle loro famiglie a vedersi come agenti di cambiamento e la delega a risolvere i problemi del mondo ad alcuni Paesi forti che ne determinano le sorti. Per fortuna ci sono due buone notizie su cui lavorare: le ricette orientate esclusivamente al mercato sono considerate superate ed è largamente diffusa la convinzione che fame e malnutrizione sono causate dalla distribuzione impari della ricchezza e delle opportunità”. Ha commentato Giosuè De Salvo, Responsabile Advocacy e Campagne di Mani Tese. (Redattore Sociale)