Reddito di inclusione, ecco come funziona
ROMA – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della poverta’, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali (legge 15 marzo 2017, n. 33).
Il decreto introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla poverta’ e all’esclusione sociale.
Cos’è il Rei. Il ReI è una misura a vocazione universale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di poverta’. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovra’ avere un valore dell’Isee, in corso di validita’, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI e’ compatibile con lo svolgimento di un’attivita’ lavorativa. Viceversa, non e’ compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Il ReI e’ articolato in due componenti:
1. Un beneficio economico erogato su dodici mensilita’, con un importo che andra’ da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o piu’ componenti.
2. Una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terra’ conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilita’, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimita’ e sociali della persona e servira’ a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di poverta’. Tale progetto indichera’ gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonche’ i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attivita’, a cui il beneficio economico e’ condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.
Come si accede al Rei. Il ReI sara’ concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sara’ necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
Al ReI si accedera’ attraverso una dichiarazione a fini Isee “precompilata”. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzera’ l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedelta’ delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro.
Il decreto disciplina anche le possibili espansioni del REI, in termini di graduale incremento del beneficio e dei beneficiari. In presenza di maggiori risorse o di risparmi strutturali, l’estensione della misura potra’ essere realizzata mediante l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla poverta’ e all’esclusione sociale, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
Il decreto istituisce inoltre la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. E’ una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonche’ di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder. La Rete si articola in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere piu’ omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.
Nello specifico del ReI e al fine di agevolarne l’attuazione, il decreto prevede l’istituzione del Comitato per la lotta alla poverta’, quale organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo e specifica articolazione tecnica della Rete e l’istituzione dell’Osservatorio sulle poverta’ quale gruppo di lavoro permanente, con il compito di predisporre un Rapporto biennale sulla poverta’, in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla poverta’, di promuovere l’attuazione del ReI, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e di esprimere il proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del ReI. (DIRE)