Reggio Calabria: minacce a giornalista Alessia Candito, disposta tutela
REGGIO CALABRIA – Si chiama Alessia Candito ed è una giornalista calabrese. Di quelle che sanno come si fa questo mestiere. Che scrive di affari sporchi, di ndrangheta, di malapolitica. Racconta un territorio, quello reggino in particolare, dove il confine tra il lecito e l’illecito è sempre più sottile, dove i legami e certe conoscenze possono diventare pericolose. Un sistema, quello della criminalità organizzata calabrese, che ha varcato ormai da tempo i confini della regione. E Alessia se ne era accorta, tanto da pubblicare un libro, “Chi comanda Milano”, sugli intrecci politico-mafiosi nel capoluogo Lombardo.
Oggi, la Questura di Reggio Calabria ha adottato una serie di misure di vigilanza per tutelare lei e la sua famiglia. Lo ha comunicato la redazione del Corriere della Calabria, spiegando che “la decisione si è resa necessaria dopo una serie di minacce ricevute dalla giornalista in relazione ad alcuni servizi pubblicati” sulla testata online.
Alessia Candito, in seguito ad alcuni articoli, ha infatti ricevuto delle email inviate da un ex pentito. L’uomo, che risulta irreperibile, evidentemente non avrebbe gradito i fatti riportati dalla giornalista. La Procura di Reggio Calabria ha così posto sotto sequestro la corrispondenza elettronica, riservata anche al direttore, Paolo Pollichieni.
“La tutela assegnata ad Alessia Candito – spiegano dal Corriere della Calabria – è legata, tuttavia, anche a un’inchiesta dell’antimafia di Reggio Calabria sui clan di Archi e al loro tentativo di riproporre la propria supremazia criminale in città, tentativo che si è manifestato nel corso dell’estate con sgradite presenze a fare da contorno alla movida reggina”.
Il nome di Alessia Candito si aggiunge, dunque, al lungo elenco di giornalisti per i quali sono state disposte misure di tutela. Perché la verità ha un prezzo. E di solito non corrisponde a quello che ti pagano per raccontarla.
La redazione di wereporter.it esprime totale vicinanza e sincera solidarietà ad Alessia Candito e alla sua famiglia.
Francesca Caiazzo