Riforma terzo settore, appello al governo
ROMA – “Fate presto, ma fate bene“. Questo l’appello del Forum nazionale del terzo settore lanciato oggi al governo durante i lavori dell’assemblea dei soci attorno al tema della riforma del terzo settore che ha permesso di sottolineare come ancora oggi permangano “rilevanti criticità” nel percorso di riforma. “C’è una forte preoccupazione ed i soci del Forum si sentono fortemente mobilitati – spiega una nota del Forum -, a partire dalla propria dimensione territoriale, perché vengano apportate le necessarie modifiche alla riforma del terzo settore, ancora durante i lavori in Aula, che garantiscano l’impegno civico dei cittadini, la libertà associativa e il pluralismo delle forme giuridiche”.
Partecipazione del terzo settore alla riforma, autofinanziamento delle associazioni, status di volontario e Consiglio nazionale del terzo settore. Sono questi i punti sui quali il Forum, spiega la nota, “continuerà la sua azione di pressione sul governo perché, nel proseguimento dei lavori parlamentari, vengano introdotti i necessari correttivi nel ddl”. Secondo il Forum, infatti, “perdura lo scarso rilievo attribuito al profilo partecipativo che è invece il motore della attivazione dei cittadini e prerequisito per tutto il terzo settore, così come è ancora forte il rischio di confusione tra la stabile e prevalente attività di impresa e le attività tese al solo autofinanziamento delle associazioni, che rappresentano la forma più diffusa di auto-sostentamento e che penalizzare equivarrebbe a minacciare nella loro esistenza”. Tiro da correggere anche sul fronte della definizione di status di volontario. “Il testo differenzia lo status non in base alle attività svolte – si legge nella nota -, bensì in relazione alla tipologia di organizzazione in cui opera, rischiando di creare una grave differenza tra volontari di serie A e di serie B”. Infine, l’introduzione del Consiglio nazionale del Terzo Settore. “Se può rappresentare una positiva innovazione come luogo di incontro e di raccordo con le Istituzioni – spiega il Forum -, non deve categoricamente sovrapporsi agli organismi di rappresentanza del Terzo Settore”.
Il Forum promette infine “vigilanza e azione” sia durante i lavori della Camera che nella fase di redazione dei decreti legislativi per “garantire la necessaria tutela delle piccole associazioni – che rappresentano la gran parte delle formazioni sociali -, per configurare uno status del volontario ancorandolo ad una prospettiva europea, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di terzo settore e delle loro rappresentanze nel percorso di redazione dei decreti legislativi, e per determinare in modo chiaro ruolo e compiti del Consiglio nazionale del terzo settore, ribadendo ancora una volta la necessità di avere una riforma che sia condivisa dai suoi effettivi destinatari”. (Agenzia Redattore Sociale)