Roma, incendio doloso al ‘Calciosociale’ a Corviale
ROMA – I Vigili del fuoco e la Polizia di Stato sono intervenuti questa notte a Roma per spegnere un rogo di origine dolosa all’interno del complesso del ‘Calciosociale’, a Corviale, dove è andata a fuoco la Casa della spiritualità. Il ‘Calciosociale’ è un progetto, di cui pochi giorni fa si è celebrato il decennale, nato per favorire l’integrazione di ragazzi con difficoltà attraverso il gioco del calcio ma, negli anni, è diventato molto di più: lacollaborazione con Libera e don Ciotti ha caratterizzato sempre di più il ‘Calciosociale’ e Corviale come un luoghi simbolici in cui far vivere e crescere l’impegno per la legalità e la lotta alla malavita.
Solo sabato scorso 300 ragazzi, provenienti da tutta Italia si sono incontrati proprio a Corviale per parlare e discutere sui temi dell’impegno, del cambiamento e della politica, grazie ad un progetto dell’Agenzia nazionale giovani. Nelle settimane scorse, sempre al ‘Calciosociale’, il prefetto Gabrielli, il presidente della Regione Lazio Zingaretti ed il presidente del Municipio Roma XI Veloccia si sono confrontati sul tema della legalità e della riqualificazione urbana e civile del quartiere. Questa notte è arrivata la risposta a queste attività con un incendio doloso, un avvertimento mafioso.
“C’è una parte di Corviale che non vuole cambiare e risponde con gli stessi metodi di sempre: le intimidazioni di stampo mafioso. Ma i tempi sono cambiati: oggi le istituzioni non si girano dall’altra parte bensì scendono in campo a difendere chi vuole costruire un’altra idea di società e di città – ha detto il presidente del Municipio Roma XI, Maurizio Veloccia in risposta agli attacchi ricevuti.
Ma l’intimidazione all’iniziativa di Calciosociale e al campo dei miracoli ha stimolato una fortissima reazione da parte delle istituzioni di tutta la città, dal commissario Orfini alla ex consigliera comunale Erica Battaglia fino al presidente della Regione Nicola Zingaretti che ha definito l’accaduto “un fatto grave” e ha detto: “questo progetto rappresenta un simbolo della lotta per la legalità.Sono certo che le Forze dell’ordine faranno luce al più presto sull’intera vicenda”. Sull’origine dei fatti l’ipotesi finora circolata sarebbe quella dell’incendio doloso. Vicinanza ai promotori dell’iniziativa è giunta anche dal prefetto Gabrielli che ha assicurato: “Da parte delle diverse componenti del sistema di sicurezza della Capitale, sarà profuso ogni possibile sforzo per arrivare ad individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili dell’episodio criminale”.