Sanremo, dopo la canzone sui migranti arriva il contestato “Negra”
SANREMO – Se la prima serata del Festival della canzone italiana ha già lasciato dietro di sé una scia di polemiche, dopo che diversi artisti sono saliti sul palco con il nastro arcobaleno, in difesa del ddl Cirinnà (Arisa, Noemi, Enrico Ruggeri) la seconda serata non si annuncia più tranquilla.Ad esibirsi questa sera sul palco dell’Ariston, per la prima volta, come finalista nella sezione giovani, ci sarà anche Cécile, una ragazza nata a Roma da mamma camerunense, che canterà il già contestato brano “Negra”.
Una canzone che, nelle intenzioni dell’artista, vuole essere una dura presa di posizione contro il razzismo. “Chiudo bocca e occhi nella notte oscura e hai paura perché sono troppo scura, ‘troppo scura’ – recita la canzone – mi consideri soltanto per un’avventura, ma non consideri la mia natura perché sono negra. Ma quando mi vedi nuda, vado bene anche se sono negra. Quando mi vedi nuda, non te ne frega più”. Lo stile del brano, infatti, non convince tutti, e sta già facendo discutere soprattutto all’interno della comunità dei ragazzi di seconda generazioni legati alla rete G2. Sulla pagina Facebook dell’associazione è già partito un ampio dibattito tra chi apprezza il coraggio di presentarsi a Sanremo con un brano “forte” e chi, invece, non sopporta l’ammiccamento alla sfera sessuale (nel video del brano la cantante è su un letto senza veli).
“Mi piace! MI ha stufato il perbenismo che contagia sempre di più anche noi figli di immigrati, questa ipocrisia malcelata, quello non si dice, quello non si fa, se non mangi la pasta poi non sembri abbastanza italiano – sottolinea un utente – se ti autodenomini negra automaticamente dai diritto agli altri di chiamarti così, bla bla bla. ma diciamo le cose come stanno!!!!! quanti ne conosco di italiani furbetti filo-salvino-berlusconiani che affogherebbero tutti gli immigrati sui barconi ma poi quando vedono una bella ragazza NEGRA, non si risparmiano i commenti… un testo semplice, diretto e senza peli sulla lingua! grande Cecile!”. Mentre c’è chi, in maniera più dura non fa sconti alla bella Cecile e parla di una canzone e di un video di “cattivo gusto”. “Gli standard sono caduti drammaticamente in basso – scrive un altro utente – Mi dispiace che questo comprometterà ulteriormente la visione parziale, monca, superficiale e ignorante che la maggior parte degli Italiani ha dell’Africa”.
E di immigrazione ieri a Sanremo si è parlato anche con l’esibizione di Irene Fornaciari, che ha cantato le morti in mare nel suo pezzo “Blu”. Subito dopo, il conduttore del festival, Carlo Conti ha risposto all’appello di Unicef Italia e si è seduto sul palco di Sanremo per ricordare le tante vittime innocenti dei naufragi.