Sardegna, niente incentivi Regione a hotel che ospitano migranti
CAGLIARI – Gli hotel che ricevono gli incentivi della Regione per il turismo non possono ospitare migranti per cinque anni. E viceversa, chi ospita migranti non può accedere ai fondi. Questo l’emendamento proposto da Forza Italia passato oggi al Consiglio regionale sardo (con voto segreto) dove si votava iltesto unico sul turismo. Su tutte le furie la maggioranza, messa in scacco dalla richiesta del capogruppo azzurro Pietro Pittalis di proporre il voto segreto per la modifica, che è passata con 27 voti favorevoli e 22 contrari. Il testo sul turismo, alla fine, è stato approvato alla fine all’unanimità: unico astenuto il consigliere dell’Upc Pierfranco Zanchetta, mentre i consiglieri di Mdp hanno abbandonato l’aula in segno di protesta.
L’emendamento della discordia, proposto dal consigliere di Forza Italia Antonello Peru, prevedeva l’esclusione dagli incentivi per le strutture ricettive che accolgono i migranti. “Le imprese che usufruiscono dei contributi della Regione previsti all’articolo 11- si legge nel testo dell’emendamento- non possono svolgere, nelle strutture oggetto degli interventi cofinanziati, il servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per cinque anni decorrenti dalla data di concessione dei contributi, pena la loro revoca con conseguente obbligo di restituzione”. L’emendamento, bollato come “razzista” dalla consigliera dem Rossella Pinna, è passato grazie allo stratagemma del voto segreto, altra cosa che ha provocato le ire della maggioranza.
Dal canto suo, il consigliere Peru difende l’emendamento, sostenendo che ha l’obiettivo di “distinguere il turismo dall’accoglienza che può essere sostenuta da altre tipologie di incentivi” ed è funzionale all’interno di una legge che “può rappresentare un fattore importante di crescita e sviluppo che premia aziende dinamiche e virtuose, e al tempo stesso essere la chiave per conseguire i veri obiettivi della norma a cominciare dalla destagionalizzazione”.
Furiosa la reazione di molti esponenti della maggioranza dopo l’esito del voto sull’emendamento (e sembra che lo stesso presidente della Regione Francesco Pigliaru si sia ‘imbestialito’ non poco con i consiglieri che lo sostengono). “Questa è una legge importante, che però rischia di essere vanificata da questo emendamento- sottolinea il capogruppo del Pd, Pietro Cocco- non esiste che si riducano le libertà e i diritti dei cittadini del mondo, alla prima occasione questa norma si dovrà correggere perché così è inaccettabile”.
Cocco ha quindi presentato una proposta di legge per l’abrogazione dell’emendamento Peru. Durissimo il commento di Rossella Pinna, consigliera dem: “Quei miei colleghi del centrosinistra che oggi in aula durante la discussione della proposta di legge sul turismo hanno votato a favore dell’emendamento razzista proposto dal centrodestra, dovrebbero provare una profonda vergogna. Io di sicuro mi vergogno per loro”. Sottolinea Luca Pizzuto, consigliere di Mdp: “È un voto immorale, io voglio restare umano e non voterò una legge che applica un principio razzista. Nessuno obbliga operatori ad accogliere persone, è un voto degno del Terzo reich”.
Infine Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu: “Prendo le distanza da questa brutta pagina del Consiglio, non tanto per il merito e l’oggetto dell’emendamento, che comunque è distonico, quanto perché sarebbe stato molto meglio un confronto a viso aperto, guardandoci negli occhi, per interrogarci se siamo o non siamo per l’accoglienza, se siamo o non siamo d’accordo per evitare le stragi nel Mediterraneo. Che ci sia bisogno di uno scrutinio segreto, è la vera ignominia e bassezza, perché è un voto che nasconde altri malesseri ed altri problemi di tenuta della maggioranza”. Critica anche l’assessore al Turismo Barbara Argiolas: “Spero che venga posto immediatamente rimedio all’emendamento votato oggi, scorretto nel metodo e nel merito”. (DIRE)