Servizio Civile, il nuovo bando

ROMA – Il Bando di servizio civile per complessivi 35.203 posti, uscito lo scorso lunedì, segna un nuovo picco nel numero di volontari che saranno finanziati nel 2016, dopo quello registrato lo scorso anno quando l’analogo bando nazionale fu da 34.534 posti. Nel 2015 inoltre, grazie anche ai fondi europei di Garanzia Giovani, i posti messi a bando furono complessivamente poco più di 43mila, una cifra molto simile a quella annunciata per il 2016 dal sottosegretario Bobba, che ha specificato come già “entro l’estate di quest’anno saranno offerte opportunità di impiego in progetti di servizio civile nazionale a quasi 42mila giovani”.

Nel 2014 invece i posti finanziati furono appena 6.608, 16.373 nel 2013 e nessuno nel 2012. Pur ancora lontani dai 100mila posti annunciati dal premier Renzi come obiettivo per il 2017, nell’ultimo biennio 2015-2016 si registra quindi una stabilità di posti finanziati ed un incremento di quelli disponibili di 3 volte tanto rispetto al 2013 e del doppio rispetto al biennio 2010-2011, quando furono circa 20mila all’anno.

Nel dettaglio del bando appena uscito, va segnalato anche quest’anno un recupero di 834 posti non utilizzati provenienti dalle regioni, cui spetta il 46 per cento del riparto nazionale, che sono confluiti sull’albo nazionale. Nel 2015 furono 1.046. A partire da ciò la Cnesc (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) in una nota ha denunciato “il limite sostanziale del DL 77/ 2002, da superare con la Riforma appena approvata. Nello specifico infatti, nonostante la positiva iniziativa del sottosegretario Bobba, accolta dalle regioni e province autonome, che ha limitato i danni emersi in modo netto nel 2015, ci sono ancora risorse disponibili non impegnate e progetti ammessi a graduatoria ma non a bando”. E proprio oggi il sottosegretario Bobba, durante una diretta via Facebook, ha precisato che gli “altri 7mila posti, dei quali quasi 3mila provenienti dalle regioni, saranno messi a bando di progettazione prima della pausa di agosto, in attuazione anche agli accordi con vari amministrazioni pubbliche, come ad esempio quello con il ministero dell’Agricoltura”.

Complessivamente nell’ultima tornata di progettazione, quella dello scorso ottobre, è salito il numero dei progetti presentati dagli enti nazionali, passando dai 1.638 (per 23.720 posti) dello scorso anno agli attuali 1.734 (per 24.191 posti). Migliora anche il numero dei progetti approvati, che sale a 1.600 rispetto ai 1.496 dello scorso anno, e di quelli finanziati che dai 1.389 del 2015 passano ai 1.502 attuali. Sul livello nazionale cresce conseguentemente il numero di volontari finanziati, che passa dai 19.159 del 2015 ai 20.651 attuali.

Sull’estero i numeri sono più contenuti, ma segnano anche questi un miglioramento, con i 75 progetti attualmente finanziati rispetto ai 65 dello scorso anno. Aumentano quindi i posti a disposizione dei giovani per un’esperienza fuori Italia, che diventano 708 rispetto ai 680 di un anno fa.

A livello nazionale si conferma inoltre la tradizionale “top ten” dei grandi enti, a partire dal podio costituito dall’Anpas con 2.549 posti (erano 2.269 lo scorso anno), da Arci servizio civile con 2.142 volontari finanziati (rispetto ai 1.880 del 2014) e dalla Confederazione nazionale delle Misericordie con 1.857 posti rispetto ai 1.644 dello scorso anno. Complessivamente 8 delle prime 10 posizioni sono occupate da enti della Cnesc, un “dominio” interrotto solo da Amesci (che aderisce al Forum nazionale del servizio civile) e dall’Unione Italiana ciechi ed ipovedenti. Complessivamente i soli enti Cnesc coprono 14.712 dei 20.651 posti a disposizione in Italia per gli enti dell’Albo nazionale, ossia oltre il 71%, mentre il Forum Nazionale del Servizio Civile ne copre il 7,8% con i suoi 1.603 volontari, dei quali 873 riconducibili alla sola Amesci. Da segnalare infine l’esclusione di alcuni enti importanti, come il Dipartimento della Protezione Civile che non ha visto approvato nessun suo progetto, e l’Associazione campana “Un’ala di riserva”, il cui (ex) presidente è al centro di una inchiesta, che è passata in un anno dal gestire quasi 400 volontari a zero. (Agenzia Redattore Sociale)

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