Sfratto per “W la vita onlus”, 250 malati di Sla rischiano di restare senza servizi
ROMA – Duecentocinquanta famiglie con malati di Sla, circa la metà dei malati del Lazio, rischia di rimanere senza i servizi di assistenza forniti dall’associazione W la vita onlus di Roma. Dall’ospedale a domicilio al trasporto in ambulanza, dalla linea telefonica di supporto anche legale al magazzino ausili alla formazione degli operatori, tutto rischia di cessare perché la onlus ha ricevuto mesi fa un’ingiunzione di sfratto: la sede romana di via Sabotino numero 4 “serve al Comune per allestirvi una biblioteca”, riferisce Simonetta Tortora della onlus “ma – aggiunge – sappiamo che è solo un pretesto, e del resto accanto alla nostra sede ci sono 600 metri quadrati già liberi da poter essere utilizzati. La verità è che anche noi siamo rientrati nell’inchiesta Affittopoli”. La storia della sede di W la vita onlus è quella di tante altre sedi di associazioni che erogano servizi sociali sul territorio, spesso sopperendo a carenze del pubblico in particolari e delicati settori: il Comune dà legittimamente in “affidamento” la sede di via Sabotino, con costi di affitto agevolati (“noi paghiamo l’80 per cento del valore dell’immobile, circa 300 euro”). Ma l’affidamento ha un vizio di forma (“è stato firmato da un assessore e non dal sindaco”) che non è mai stato sanato dal 2009 ad oggi. Non solo: l’atto sarebbe dovuto passare in Giunta per la ratifica, cosa che non sarebbe mai avvenuta. “Uno pensa di poter star tranquillo perché è in regola – commenta Tortora – e invece è vittima del baraccone del Comune di Roma”. Inoltre, W la vita onlus in questi 7 anni avrebbe occupato abusivamente i locali: sì, perché “nonostante ci arrivi e ci sia sempre arrivata la posta dal Comune, nonostante abbiamo sempre pagato regolarmente i bollettini dell’affitto, non abbiamo mai visto un contratto di locazione. Anche se lo abbiamo chiesto più volte”. Insomma, un pasticcio, nel quale “il Comune nemmeno sa quali sono i suoi locali a Roma”, commenta la portavoce dell’associazione. E il presidente di W la vita onlus, Mauro Pichezzi, si ritrova formalmente indagato per abusivismo.
Ieri, intanto, l’irruzione della polizia: gli agenti sono arrivati in via Sabotino intimando ai 4 dipendenti della onlus e ai volontari di andarsene. “Dopo una dura contrattazione siamo riusciti a ottenere altri 30 giorni di tempo – riferisce Tortora -. Se ce ne andiamo chiudiamo, da qui partono ambulanze, partono i medici che vanno a domicilio e tanti altri servizi. Vogliamo ribellarci a questo modo di fare”. E si profila una forma di protesta eclatante: il 15 aprile malati e volontari saranno in Campidoglio pronti anche ad incatenarsi per avere giustizia. “Non ci accontenteremo di una sospensione del provvedimento di sfratto, protesteremo con forza finché non si troverà la soluzione”. (Agenzia Redattore Sociale)