Sicilia, Ance Giovani: il mondo dell’impresa ritrova lo slancio grazie allo sport
Bergomi: «Pensare come un atleta aiuta a emergere in ambito professionale. Vincere è tremendamente difficile: dagli errori lo stimolo per migliorare»
La democrazia dello spogliatoio. La coerenza nei comportamenti. L’educazione come valore che può sovrastare il talento. Il problem-solving per superare la crisi. L’importanza delle scelte. La mente come risorsa. Tanti gli spunti di riflessione emersi nel corso dell’evento “EnhANCE, dagli obiettivi sportivi alle abilità manageriali”, organizzato da ANCE Sicilia GIE in collaborazione con Randstad e con il patrocinio di Confindustria Sicilia. Una chiacchierata condotta sul palco da Samuele Robbioni, docente Hrs, psicologo dello sport e psicopedagogista, che ha visto protagonisti Giacomo Sintini, campione di pallavolo, oggi Head of Randstad Corporate Training & Sport, e Beppe Bergomi, campione di calcio, allenatore e telecronista sportivo, che ha coinvolto anche il pubblico presente in sala al Teatro Donnafugata di Ragusa.
Lo stretto legame tra sport e impresa è stato subito messo in evidenza da Angelica Krystle Donati, presidente Giovani Ance nazionale. «L’analogia tra sport e mondo del lavoro è molto forte – ha dichiarato – Ance Giovani ha sempre creduto nell’importanza di fare squadra: si può avere successo solo facendo gruppo e ogni anno sviluppiamo queste skills organizzando eventi di team building. Una sana competizione costruttiva sostiene la crescita e genera valore».
Secondo Robbioni: «Lo sport ha l’incredibile capacità di semplificare i concetti di leadership, di team, di collaborazione. Lo sport non insegna solo meravigliose metafore, ma dona strumenti di lavoro: si pensi al “passaggio”, è una traslazione perfetta del concetto di comunicazione. Quando passo la palla non sono responsabile solo di come la tiro, ma anche di come la riceve il mio compagno di squadra. In questi periodi di transizione e di cambiamento, lo sport insegna che nei momenti di difficoltà non hai grosse alternative, o fai di tutto per allontanarti dal problema o fai di tutto per avvicinarti alla soluzione». Così com’è stato per Jack Sintini, quando – costretto a fermarsi per combattere la sua malattia – grazie al suo vissuto sportivo ha trovato la forza per affrontare un periodo così difficile. Il ritmo della conversazione è stato vivace, gli aneddoti raccontati da Bergomi sul Mondiale vinto dall’Italia, hanno coinvolto la platea. «Lo sport insegna tanto – ha commentato – vincere è tremendamente difficile, nessuno regala niente. Per raggiungere l’obiettivo bisogna fare fatica e lo sport in questo è maestro severo. Servono disciplina e grande compattezza di squadra: il gruppo del 1982 era formato da grandi uomini e a capo di tutti c’era un grande maestro come Enzo Bearzot». Marco Colombrita, presidente Ance Giovani Sicilia ha ribadito che «la perseveranza, il voler raggiungere e superare i propri obiettivi nonostante le difficoltà, il concetto di leadership sono tutte skills necessarie per fare impresa. La carriera sportiva vissuta ad alti livelli forma uomini e donne che adottano queste abilità quotidianamente. Talenti che possono essere utili nel mondo dell’imprenditoria».
Circa 100 tra giovani imprenditori, dirigenti e vertici di Ance hanno partecipato al pomeriggio formativo, organizzato grazie al supporto di Rosanna Di Mauro (referente Ance Sicilia Giovani): «Continua il nostro supporto nei confronti del nostro territorio – commenta Bruno Piccoli, Area Manager Randstad – e soprattutto nei confronti dei giovani imprenditori. È importante per noi trasmettere il valore della formazione continua, il cosiddetto “lifelong learning”, che è una condizione necessaria per affermarsi come professionisti: in un’epoca di cambiamenti, incertezza, trasformazioni, le persone hanno bisogno di rinnovare le proprie competenze e dedicarsi alla formazione costantemente».