Sicilia, arriva legge su pace e non violenza
PALERMO – Dopo tre anni di attesa primo passo significativo per il ddl regionale della cultura di pace ed educazione alla non violenza in Sicilia. Il disegno di legge, nei giorni, scorsi, è stato infatti esaminato e varato dalla I commissione regionale affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. La proposta di legge regionale era stata depositata nel 2013, su proposta del Mir (Movimento di riconciliazione internazionale) e del comitato di 15 associazioni collegate in rete. Adesso si aspetta che venga esaminata dalla commissione bilancio per poi finalmente approdare in aula per la sua approvazione.
La Sicilia, è tra le pochissime regioni italiane a non avere una legge di questo tipo atta a favorire a livello strutturale attività e iniziative in tema di pace e di nonviolenza.
La proposta, attualmente, ha avuto la sottoscrizione bipartisan di 35 deputati regionali: da i due gruppi politici (Pd e Movimento 5 Stelle) e da alcuni componenti di gruppi di altre estrazioni politiche. I primi firmatari sono state le deputate Valentina Zafarana del Movimento Cinque Stelle e Mariella Maggio del Pd.
“Il tema della pace ha interessato in questi anni tante campagne elettorali – afferma Francesco Lo Cascio, presidente del Mir (Movimento Internazionale di Riconciliazione) di Palermo – ma nessuno si è preoccupato a livello istituzionale di strutturarlo a livello organizzativo territoriale. Prevediamo adesso la stabilizzazione di un coordinamento delle realtà che operano sul territorio, la creazione di strutture permanenti che lavorino sul tema e anche l’individiazione di una giornata della pace da fare coincidere con quella internazionale del 2 Ottobre dedicata alla NonViolenza”. “Avremo finalmente, insomma, uno strumento normativo che farà da cornice operativa – continua Francesco Lo Cascio – alle iniziative concrete che dovranno attivare gli enti locali con l’ausilio delle associazioni. Il comune di Palermo, per esempio, a settembre ha votato l’istituzione di un ufficio per la consulta della pace ma da quel momento non abbiamo saputo più niente. Speriamo adesso che qualcosa si muova. L’intenzione è anche quella di creare un centro di documentazione regionale che si occupi di questo tema”.
“Chiediamo quindi che le amministrazioni locali dei nostri comuni di residenza – aggiunge ancora Francesco Lo Cascio -, affermino con forza l’impegno di pace dei loro cittadini, del loro associazionismo e della società civile, delle loro scuole, delle loro comunità religiose, del volontariato, dei giovani impegnati nel servizio civile, dei tanti che scelgono di sostenere ONG e agenzie della cooperazione internazionale. Chiediamo che si prendano iniziative di gemellaggio ed ambasciate di pace tra le città e la società civile delle due sponde del Mediterraneo, particolarmente in sostegno delle realtà oggi vittime di guerre e di oppressione, supportando le iniziative nonviolente della società civile locale”.
La proposta normativa è sostenuta, tra gli altri, oltre che da molti cittadini impegnati nell’Isola a vario titolo, anche da: Human Right Youth Organization (Hryo), Accademia Psicologia Applicata (Apa), Pro.Vi.De–Regina della Pace, AParte i No Mous Niscemi, Noema associazione culturale, Amici della Biblioteca di Niscemi, Associazione CataniaInsieme, scuola di italiano per migranti, Artemisia, Centro di ricerche creative Estelas, Rete Lilliput Isola, ROMpiamo i pregiudizi, Democrazia In Movimento. (Agenzia Redattore Sociale)