Sicurezza, in un documento le richieste degli amministratori locali. “Pronti a consegnare le fasce di rappresentanza”
Nonostante il malore accusato poco prima, c’era anche il sindaco Gianluca Bruno al consiglio comunale aperto convocato ieri pomeriggio a Isola di Capo Rizzuto, in seguito ai numerosi atti intimidatori perpetrati ai danni dello stesso primo cittadino, di amministratori locali, liberi professionisti e cittadini. Una situazione insostenibile quella che si sta vivendo sul territorio comunale – dove si registrano dai semplici atti vandalici a vere e proprie intimidazioni – che necessita di una presa di posizione forte da parte di tutti. Della comunità e dello Stato.
Alla fine del lungo e partecipato dibattito, dal quale è emersa soprattutto l’esigenza di garantire maggiore sicurezza sull’intero territorio, è stato approvato un documento comune con diverse richieste.
Innanzitutto, i firmatari del documento esprimono solidarietà al sindaco Bruno per l’incendio che ha distrutto nei giorni scorsi la sua abitazione estiva e manifestano preoccupazione per i danni subiti dallo stesso sindaco (in campagna elettorale gli furono recapitati dei proiettili, poi la sua auto fu data alle fiamme, tempo dopo ignoti si introdussero nella sua abitazione rubando oggetti di valore, infine l’incendio di pochi giorni fa).
Poi, le richieste ai ministeri competenti: l’istituzione di un commissariato di Polizia “viste le peculiarità e le problematiche attinenti la sicurezza dei cittadini e degli amministratori locali del territorio di Isola di Capo Rizzuto e la presenza al suo interno del più grande centro di accoglienza” e l’istituzione del Comando di Compagnia per “incrementare la funziona della Tenenza dei Carabinieri”.
Ma il consiglio chiede anche interventi legislativi sollecitando “il parlamento all’approvazione della modifica dell’art 338 del codice penale (violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario) in modo da estendere l’efficacia della norma anche alla condotta contro gli amministratori locali, per modificare l’art. 90 del Testo Unico delle leggi elettorali al fine di prevedere specifiche sanzioni a carico di chi ostacola con violenza le elezioni e infine per introdurre l’aggravante delle intimidazioni agli amministratori locali in modo che la magistratura potrà intervenire meglio e si potrà fare meglio la prevenzione, così come proposta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali”.
E ancora l’invito ai sindaci del crotonese “a istituire una consulta dei sindaci della provincia di Crotone che operi con le istituzioni amministrative e militari dello Stato presenti nel territorio provinciale in modo da monitorare gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali”.
Nel documento, infine, si invita la Commissione parlamentare di inchiesta ad audire la costituenda consulta dei sindaci per delineare le “le iniziative più opportune per frenare” i fenomeni intimidatori e si propone un’eventuale manifestazione di protesta degli amministratori locali “con la consegna simbolica delle fasce di rappresentanza al Prefetto di Crotone”.
Alla fine del consiglio comunale, il sindaco Bruno è stato riaccompagnato in ospedale, dove si trova ora ricoverato per controlli in seguito al malore che lo aveva colpito ieri. All’incontro di ieri erano presenti, tra gli altri, il deputato Nicodemo Oliverio – che ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro all’Interno Marco Minniti proprio in seguito all’intimidazione subita dal sindaco Bruno – l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo; il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova e diversi sindaci e amministratori locali della provincia di Crotone. Numerosi anche i rappresentanti della società civile e semplici cittadini.