Siria, attacco al convoglio umanitario: “crimine di guerra”
ROMA – Le Nazioni Unite hanno sospeso la consegna di aiuti in Siria a seguito di un bombardamento aereo contro un convoglio umanitario nei pressi di Aleppo. “Tutti i convogli sono fermi in attesa di una valutazione della situazione di sicurezza in Siria” ha spiegato a Ginevra Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio per il coordinamento dell’assistenza umanitaria (Ocha). Secondo fonti concordanti, il raid ha colpito lunedì sera 18 camion di un convoglio di aiuti diretto ad Aleppo. Diverse le vittime, 40 stando all’Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo la stessa ong, che ha sede a Londra ma contatti in diverse regioni della Siria, a perdere la vita sarebbero stati anche 12 operatori umanitari, alcuni dei quali in servizio con la Mezzaluna rossa.Il bombardamento nei pressi di Aleppo si e’ verificato allo scadere di una tregua di sette giorni promossa da Russia e Stati Uniti. Sul raid, attribuito a forze governative o che sostengono comunque il presidente Bashar Assad, Mosca ha annunciato l’apertura di un’inchiesta.
“L’attacco a un convoglio di aiuti delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa siriana, destinati a 78 mila persone ad Aleppo, è una flagrante violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario”: è la denuncia di Amnesty International. “Testimoni in Siria hanno riferito all’organizzazione che il convoglio, insieme al magazzino della Mezzaluna Rossa siriana in cui erano stoccati gli aiuti, sono stati bombardati intensamente per due ore, aumentando il sospetto che le forze governative siriane abbiano deliberatamente preso di mira l’operazione di soccorso”. “Un prolungato attacco contro un convoglio umanitario e i suoi operatori, sufficientemente orribile in ogni circostanza, in questo caso avrà anche un impatto disastroso non solo per i civili disperati ai quali era destinata l’assistenza, ma per le operazioni umanitarie che salvano vite in tutta la Siria”, sottolinea Philip Luther, direttore della ricerca e dell’advocacy per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.
“Se il convoglio è stato – come sembra – deliberatamente attaccato, questo sarebbe un ulteriorecrimine di guerra commesso dal governo siriano. Mostra come i civili in Siria stanno pagando con la loro vita cinque anni di totale impunità per i crimini di guerra sistematici e i crimini contro l’umanità. Fino a quando la comunità internazionale non si impegnerà seriamente nel portare i responsabili davanti alla giustizia, questi crimini spaventosi continueranno ogni giorno”.
Medici Senza Frontiere è “profondamente turbata dall’attacco” contro un convoglio umanitario che stava portando aiuti nel governatorato di Aleppo. “Vogliamo esprimere le nostre più profonde condoglianze alle famiglie, agli amici e ai colleghi dei volontari della Sarc che hanno perso la vita nell’attacco, un atto di totale disprezzo verso tutti gli sforzi in atto per alleviare la sofferenza delle persone”. Msf chiede che tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria rispettino gli operatori umanitari e i civili, le strutture sanitarie e le infrastrutture civili e che le grandi potenze internazionali coinvolte in questo conflitto si assumano le proprie responsabilità e intraprendano azioni più concrete per porre fine a tutti gli attacchi contro infrastrutture civili, comprese le strutture sanitarie e i convogli umanitari.
“Tutti quelli che hanno una coscienza devono condannare l’attacco ad un convoglio umanitario ad Aleppo che ha ucciso e ferito operatori umanitari. Il Convoglio inter-agenzie trasportava aiuti umanitari di cui hanno disperato bisogno decine di migliaia di persone in condizioni di estrema difficoltà”, commenta il Direttore generale dell’Unicef Anthony Lake. “I camion trasportavano aiuti Unicef per salute, nutrizione, istruzione, acqua, servizi igienico-sanitari sono stati gravemente danneggiati durante l’attacco.Questi aiuti erano pronti per i bambini che hanno già sofferto più di cinque anni di guerra. Cinque anni di insensibile disprezzo per la loro vita, il loro benessere e il loro futuro. La nostra più profonda solidarietà va alle famiglie delle persone uccise in questo attacco senza cuore, ed i nostri pensieri sono per tutti coloro che sono rimasti feriti. Questi eroi hanno rischiato la vita – e hanno perso la vita – mentre lavoravano per salvare gli altri in una catastrofe umana che è andata avanti per troppo tempo, ed è costata troppo vite”. L’organizzazione prosegue nel suo lavoro: “Vogliamo onorare il loro lavoro nel modo migliore, andando avanti” e chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale”. (Agenzia Redattore Sociale)