Siria, bombe sulle scuole
In seguito all’intensificarsi degli scontri e dei bombardamenti aerei ad Aleppo e a Idlib, nella Siria nordoccidentale, sono sempre più frequenti gli attacchi che colpiscono le scuole e i bambini.
Solo nell’ultima settimana, sei scuole gestite dai partner locali di Save the Children sono state colpite dai bombardamenti nella zona. In tre attacchi differenti, si sono registrate vittime tra i bambini e il personale scolastico, mentre quattro edifici sono stati gravemente danneggiati.
“Sempre di più, i bambini sono coinvolti in una guerra violenta che sta minacciando gravemente la loro vita e il loro futuro. Oggi, in molte parti della Siria, pur di continuare il loro percorso scolastico, i bambini sono costretti ad affrontare rischi enormi per la loro incolumità, come studiare nei seminterrati per ripararsi dagli attacchi aerei, schivare il fuoco dei cecchini per arrivare in classe o attraversare pericolosi checkpoint per presentarsi in tempo all’appuntamento con gli esami”, afferma Helle Thorning-Schmidt, Direttore Generale di Save the Children International.
In un attacco, una bambina è stata uccisa da un barile bomba caduto a poche centinaia di metri da una scuola di Idlib, mentre i bombardamenti su una scuola nella zona rurale di Aleppo hanno causato il ferimento di due ragazzini e di una bimba di 10 anni. Quest’ultima si trova tuttora in ospedale, dove ha subito un lungo intervento chirurgico agli occhi. Nel corso di un altro bombardamento, un custode è stato gravemente ferito da una granata lanciata nel cortile della scuola mentre i bambini erano in classe, e un altro attacco ha centrato in pieno un edificio scolastico, distruggendone completamente i piani superiori.
“Droni, elicotteri e aerei da combattimento continuano a sorvolare la zona per tutto il giorno – è il commento della ONG Violet, una delle organizzazioni partner di Save the Children che gestisce alcune scuole nella Siria nordoccidentale -. A scuola i bambini sono molto spaventati e i loro genitori hanno paura di mandarli a lezione, perché molto spesso gli attacchi aerei prendono di mira aree vicino agli edifici scolastici”.
Gli attacchi alle scuole avvengono in un momento in cui i bambini di Aleppo vivono ormai in condizioni disperate, senza acqua, scorte di cibo e medicinali. Le Nazioni Unite hanno lanciato un allarme parlando di “conseguenze disastrose” per la popolazione civile. Anche gli ospedali, le ambulanze e le altre infrastrutture civili della città sono continuamente bombardate e solo dal 4 al 7 agosto scorsi si sono registrati ben sette attacchi contro le strutture sanitarie di Aleppo.
“Gli insegnanti siriani stanno dimostrando un coraggio a dir poco incredibile, poiché continuano a tenere le lezioni nelle loro scuole oppure si impegnano a creare spazi informali nei quali i bambini possono continuare a studiare. Nonostante i loro sforzi, tuttavia, più di due milioni di bambini, oggi in Siria, non vanno a scuola. Ogni settimana, assistiamo a bombardamenti che colpiscono gli edifici scolastici o le strade che i bambini percorrono per andare a scuola. Anche in una situazione di conflitto, i bambini non possono vivere sotto la costante minaccia di essere uccisi. Per questo crediamo che un cessate il fuoco sia assolutamente urgente”, prosegue Thorning-Schmidt.
A causa delle crescenti violenze, tutte le scuole all’interno della città di Aleppo sono state chiuse a fine luglio, mentre a Idlib molte strutture sono state costrette a sospendere le lezioni per giorni o intere settimane. Nell’ultimo mese, nelle 60 scuole supportate da Save the Children in Siria nordoccidentale –frequentate da quasi 18.000 bambini – si sono persi mesi di lezione a causa del conflitto, e almeno 16 scuole sono state colpite direttamente dai bombardamenti, oppure si trovavano in aree bersaglio degli attacchi e sono state costrette alla sospensione delle lezioni.
Gli attacchi riportati nell’ultimo mese alle scuole gestite dalle organizzazioni partner di Save the Children rappresentano solo una parte delle conseguenze delle violenze in corso in Siria e molti altri episodi di edifici colpiti dai bombardamenti potrebbero non essere stati denunciati. Negi ultimi cinque anni, in tutto il territorio siriano, le scuole sono state infatti colpite ripetutamente dagli attacchi, sono state danneggiate, distrutte o occupate, privando così i bambini della possibilità di ricevere l’educazione fondamentale per il loro futuro. (Comunicato Stampa)