Siria, due anni fa la scomparsa di quattro attivisti di Duma

Amnesty Inyternational ricorda che il 9 dicembre 2013 uomini armati fecero irruzione nell’ufficio del Centro di documentazione sulle violazioni, situato a Duma, alla periferia della capitale siriana Damasco. Da allora Razan Zaitouneh, Samira Khalil, Nazem Hamadi e Wa’el Hamada (conosciuti come i “quattro di Duma”) risultano scomparsi. La loro colpa è di aver documentato in modo imparziale le violazioni dei diritti umani in Siria.

Razan Zaitouneh, direttrice del Centro, ha ricevuto nel 2011 due importanti riconoscimenti: il premio Sakharov per la libertà di pensiero da parte del Parlamento europeo e il premio Anna Politkovskaja da parte dell’Ong Raw in War (“Reach all Women in War”). All’epoca del rapimento, come tuttora, Duma è sotto il controllo di svariati gruppi armati dell’opposizione, tra cui la coalizione chiamata Fronte islamico.
“Chi ha rapito i ‘quattro di Duma’ e li tiene ancora sotto sequestro deve rilasciarli. La loro continua sparizione è un’agghiacciante conferma delle tattiche usate sia dal governo che dai gruppi di opposizione per diffondere la paura tra i difensori dei diritti umani in Siria e impedir loro di continuare a documentare le violazioni dei diritti umani” – ha dichiarato Said Boumedouha, vicedirettore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. (Amnesty International)