Siria: i cortometraggi della giornalista Zaina Erhaim raccontano le donne ribelli
SIRIA – Ogni giorno una sfida, contro se stesse e contro la vita. Perché quando vivi tra gli spari e i bombardamenti, non ci può essere pace. Né silenzio. Neanche mentre registri un’intervista.
Sono le donne ribelli della Siria, quelle che un’altra donna, la giornalista pluripremiata Zaina Erhaim coordinatrice dell’Institute for War and Peace Reporting in Siria, ha deciso di raccontare al mondo per svelare un lato del suo paese ancora inedito e che finora ha trovato poco spazio sui media internazionali, concentrati, forse, su altri e diversi aspetti del conflitto siriano. Il risultato di 18 mesi di registrazione al nord della Siria, è una serie di cortometraggi che saranno proiettati a Londra e Washington tra l’11 e il 17 novembre prossimi.
I film raccontano le storie individuali di un gruppo eterogeneo di donne forti, e che vivono e lavorano nelle zone in mano ai ribelli della Siria. Waed, Zein, Ahed e Ghalia, protagoniste dei documentari, diventano simbolo della resistenza di fronte alla costante minaccia di bombardamenti da parte della forza aerea del governo di Assad, ma anche della quotidiana lotta che le vede combattere contro le tradizioni conservatrici di una società maschilista, aggravate da un ambiente militarizzato da cui tanti civili sono fuggiti.
Nonostante le pressanti restrizioni nei movimenti, nell’abbigliamento, nei modi di comportarsi, e incontrando spesso la disapprovazione delle loro stesse famiglie, le quattro donne continuano imperterrite nel percorso che hanno scelto di seguire: documentare la guerra, consegnare beni di prima necessità ai civili, fornire assistenza medica ai feriti e a chi ha bisogno di cure. Una scelta di ribellione, certo. Ma soprattutto una scelta di coraggio.
Francesca Caiazzo