Sport gratis per persone in difficoltà, richiedenti asilo e bambini stranieri
BOLOGNA – “Il ritiro di Amburgo dalla candidatura alle Olimpiadi del 2024 ha dimostrato ancora una volta quanto il rischio di attentati terroristici faccia paura: noi vogliamo andare nella direzione opposta”: Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp parte dal referendum tedesco per presentare ‘Sport e solidarietà’, il nuovo progetto portato avanti con l’amministrazione di Bologna. Un progetto di inclusione e accoglienza, attraverso il quale le società sportive che sceglieranno di aderire accoglieranno gratuitamente le persone in difficoltà inserendole permanentemente nelle diverse attività sportive sia agonistiche sia di formazione e avviamento allo sport.
“Già una trentina delle nostre società affiliate hanno dato la loro disponibilità – continua Fabio Casadio, presidente del Comitato provinciale Uisp di Bologna – Centoventi posti saranno disponibili già da domani, e per i primi 40 che ne faranno richiesta, Uisp si accollerà anche le spese per l’abbigliamento”. Le società sono sparse in tutta l’area metropolitana: nelle attività corsistiche-formative (come i corsi di avviamento al nuoto) l’idea prevede l’inserimento di una persona in ognuna delle centinaia di squadre operanti nelle diverse specialità, in ogni ora di attività in palestra. Nelle attività agonistiche (come i campionati di calcio) le società sportive inseriranno in ogni formazione uno o più elementi. A questo proposito è anche in programma l’istituzione del ‘Premio Arcobaleno’ con un contributo economico da parte del Comune tarato sulla base del numero degli iscritti. Gli oneri economici e organizzativi sono, invece, in capo a Uisp e alle società sportive aderenti.
I destinatari di questo progetto sono le persone in difficoltà, siano esse economiche o di altro tipo: ‘Sport e solidarietà’, infatti, è aperto anche a rifugiati, richiedenti asilo, minori stranieri non accompagnati. Saranno i servizi sociali a segnalare i papabili sportivi a Uisp, che si occuperà del resto della prassi. “Dall’hub regionale di Bologna quest’anno sono passate 12mila persone, e a oggi a Bologna sono presenti quasi 400 msna – spiega Luca Rizzo Nervo, assessore comunale allo Sport –. Anche loro devono fare sport, è un diritto di cittadinanza. E non importa se le persone si fermano sul territorio per un breve periodo: dare loro questa possibilità è un nostro dovere”. Per il futuro, l’idea è quella di coinvolgere grandi aziende e grandi società sportive per la fornitura dell’abbigliamento e degli eventuali attrezzi previsti. Non solo: il desiderio di Uisp è quello di estendere ‘Sport e solidarietà’ a tutto il territorio nazionale.
“È questo il modo giusto di reagire agli attentati, lavorando a una società ancora più accogliente e inclusiva – conferma Virginio Merola, sindaco di Bologna –. È necessario muoversi, stare in città, utilizzare bene gli spazi pubblici e associativi, dando la possibilità a tutti di viverli. È così che, insieme, ci si impegna per la sicurezza sul territorio e per la coesione sociale”.