Storie di Autismo e Maturità
ROMA – Davide ha fatto l’esame ed “è andato benissimo”. Davide ha 20 anni e una grave forma di autismo. Ha appena finito il suo esame di maturità, presso il Liceo artistico statale Caravaggio di Milano. Ed “è andato tutto benissimo – ci racconta entusiasta la mamma, Susanna – Hanno allestito il laboratorio con tutti i lavori di Davide, erano presenti la preside, tutti i suoi insegnanti ed educatori. Commissario e presidente della commissione, persone molto sensibili, hanno voluto sapere tutto di Davide e della sua esperienza al liceo, facendo di tutto per farlo sentire a suo agio. Oggi per lui era l’unica prova”. la mma ci racconta il momento di grande commozione, “quando è arrivato, a sorpresa, il suo insegnante di sostegno, a lui affezionatissimo, che lo ha seguito nei primi quattro anni di liceo e quest’anno purtroppo trasferito ad altra scuola”.
Per Susanna e Davide, è stata una vera sfida: “l’ho accettata – ci spiega lei – perché vorrei riconoscere alla scuola un senso per gli anni che Davide ha trascorso al liceo. Non avevo idea di come si sarebbe svolto l’esame, di come si sarebbe comportato lui: avrebbe potuto anche decidere di alzarsi ed uscire, piantando tutti in asso. Invece è andato tutto bene, si è comportato benissimo. La commissione si è spostata, durante la prova, per seguirlo vari luoghi (laboratori, aula musica, palestra) dove ha svolto le sue attività. Davide dispensava sorrisi e carezze. Ora, con la conquista dell’attestato, si chiude veramente un capitolo. E’ andata”. “Davide mi sembra molto tranquillo – ci racconta – Ha reagito bene ai 20 minuti di concentrazione. Ora non ci resta che aspettare stasera, per festeggiare insieme ai nonni”.
Le storie, naturalmente, non sono tutte “a lieto fine come quella di Davide”. Per Ugo, l’esame della figlia con autismo è stato “una pagliacciata, se non fossimo andati sarebbe stato lo stesso: il diploma glielo avrebbero dato comunque, per mandarla via da scuola. Ma preferisco guardare al futuro e non pensare più al passato”. Anche il figlio di Chiara, autistico anche lui, “non è stato così fortunato, perché il presidente non si è interessato minimamente alla storia del ragazzo ed è stato scontroso con tutti, anche con i docenti di mio figlio, a suo dire colpevoli di averlo ammesso agli esami. Eppure Federico aveva sempre seguito il programma di classe con obiettivi minimi e in alcune materie andava anche meglio di alcuni suoi compagni”. (Agenzia Redattore Sociale)