Sud Sudan, ucciso membro staff Medici Senza Frontiere
È con grande tristezza che Medici Senza Frontiere (MSF) conferma l’uccisione di un membro del proprio staff locale sudsudanese e il ferimento di altri due durante gli intensi combattimenti scoppiati lo scorso fine settimana intorno a Pieri, una città dello stato di Jonglei, nel nord-est del Sud Sudan. A Pieri, MSF gestisce un centro di salute.
“Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà e le nostre più sentite condoglianze alle famiglie, agli amici, ai colleghi e a tutte le persone interessate. Condanniamo con la massima fermezza questi vergognosi atti di violenza tra le comunità che hanno causato decine di feriti gravi e, temiamo, molti altri morti” dichiara Steve Mackay, vice capomissione di MSF in Sud Sudan.
I combattimenti sono scoppiati nell’area intorno a Pieri nella prima mattina di sabato scorso. In quel momento, un paziente e tre membri del personale di MSF si trovavano nel centro di salute. Allo scoppio dei combattimenti, la popolazione è fuggita nella boscaglia circostante e nei villaggi vicini. Tra loro anche diversi membri del nostro staff che lavorano a Pieri. Durante le ostilità, proseguite fino a domenica pomeriggio, alcuni villaggi della zona sono stati bruciati e molte case saccheggiate.
Più di 50 persone ferite, tra cui due membri dello staff di MSF, sono state portate all’ospedale di MSF a Lankien, circa 50 chilometri a nord di Pieri, dove sono tutt’ora in cura.
“Abbiamo ragione di credere che il numero di feriti sia molto alto” aggiunge Mackay di MSF. “Finora abbiamo accolto 56 persone con ferite d’arma da fuoco, ma temiamo che molte altre potrebbero essere morte e che possano esserci oltre 100 feriti dentro e intorno a Pieri. Il nostro team è molto preoccupato che altri feriti non riusciranno a ricevere cure mediche salvavita a causa del limitato accesso ai servizi medici nella zona”.
Negli ultimi mesi sono stati diversi gli episodi di violenza nello Jonglei State. Solo due mesi fa, a metà marzo, il centro di salute di MSF a Pieri ha ricevuto 68 persone ferite in meno di 12 ore, molte delle quali in condizioni critiche.
“La violenza ricorrente tra le comunità continua ad avere conseguenze devastanti per la popolazione. Abbiamo visto molte volte che questi tipi di attacchi possono creare sfollamenti e la perdita di case e sostentamento per centinaia o anche migliaia di persone” dice MacKay di MSF. “Ora che inizia la stagione delle piogge, chi è senza un adeguato riparo è ancora più esposto a malattie come la malaria, le infezioni del tratto respiratorio e la diarrea acuta, patologie che uccidono migliaia di persone ogni anno. Tutto questo senza considerare l’ulteriore complessità causata dalla pandemia di Covid-19 che ha iniziato a diffondersi in tutto il paese”.
A seguito di questo atto di violenza, MSF è stata costretta a sospendere temporaneamente le attività mediche a Pieri fino a quando non avrà rassicurazioni sulla sicurezza del proprio personale. MSF rimane impegnata a continuare a fornire cure mediche salvavita alla popolazione dello Stato di Pieri e Jonglei.
MSF lavora nell’area del Sud Sudan dal 1983, fornendo cure mediche in molte aree dove l’accesso all’assistenza medica e ad altri servizi umanitari resta estremamente limitato. Attualmente MSF gestisce 16 progetti nel paese e sta supportando il Ministero della salute locale nella formazione degli operatori sanitari sulle misure di prevenzione e controllo del contagio e sulla gestione del triage in risposta alla pandemia di Covid-19.