Transizione green, investimenti sostenibili per un’agricoltura sostenibile
La transizione ambientale rilancia il credito agrario. Nei prossimi anni, infatti, gli investimenti giocheranno un ruolo decisivo per la sostenibilità dell’intero sistema agro-alimentare italiano, tuttavia occorre sviluppare fin da subito una strategia che vada oltre i confini strettamente finanziari per estendersi sempre più verso una funzione ambientale e sociale. È quanto emerge dalle giornate di studio e di proposta “Investire nell’agricoltura sostenibile per la transizione ambientale”, organizzate da FIDAF, Fondazione Ravà, Istituto Einaudi, CONAF e ConfProfessioni, che si sono tenute in streaming il 23 e il 24 settembre scorso e che hanno visto 24 esperti tra agronomi, docenti universitari, ricercatori e rappresentanti degli istituti di credito esaminare i vari aspetti del credito agrario, davanti a una platea di oltre 500 partecipanti, collegati on line da tutta Italia.
«Alla luce della crescente importanza che riveste l’agricoltura nel quadro delle politiche comunitarie, parlare di credito agrario significa parlare del futuro dell’agricoltura e della sua sostenibilità sociale», ha sottolineato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. «Siamo infatti di fronte a una sfida cruciale per garantire non solo la qualità dei nostri consumi alimentari, ma anche per assicurare livelli produttivi in grado di soddisfare la crescente domanda della popolazione». Da questo punto di vista, ha aggiunto Andrea Sonnino, presidente della FIDAF: «Gli investimenti nell’agricoltura sostenibile assumono una rilevanza ancor più strategica nel quadro delle politiche globali ed europee volte a minimizzare l’impatto sull’ambiente della produzione agricola. A tale proposito, indirizzare l’erogazione del credito agrario verso investimenti sostenibili da un punto di vista non più esclusivamente economico, ma anche ambientale e sociale, presuppone lo sviluppo e l’applicazione di metodologie per la valutazione tecnica dei progetti proposti».
«Il credito erogato all’agricoltura continua però a richiedere un approccio ‘speciale’, considerate le peculiarità del sistema agroalimentare», ha ricordato Federico Pascucci, segretario della Fondazione Ravà. «E tale peculiarità è riconosciuta dalle iniziative pubbliche e private in atto». Tuttavia, ha chiarito Sabrina Diamanti, Presidente del CONAF: «Nel rapporto tra istituzioni finanziarie ed imprese agricole, resta centrale il ruolo dei dottori agronomi e forestali, impegnati ad accrescere le capacità progettuali e ad attenuare l’attuale asimmetria informativa». In buona sostanza, «oggi gli obiettivi che la nostra agricoltura è chiamata a perseguire nel quadro dei futuri scenari macroeconomici ed ambientali sono chiari – recita il documento conclusivo delle giornate di studio e proposta -, così come stanno prendendo forma e si stanno affermando i nuovi strumenti operativi e metodologici. È quindi urgente e necessario sviluppare un quadro organico di coordinamento e una strategia di lungo periodo per il credito agrario, che permetta di cogliere nuove opportunità di crescita e di affermazione».