Trasporto disabili a Roma: Fish Lazio boccia la riforma
ROMA – La riforma del trasporto per persone con disabilità a Roma non va affatto bene: la bocciatura secca arriva da Fish Lazio, che ha preso visione della bozza di regolamento elaborata in sette mesi dall’amministrazione capitolina. “Irricevibile”: così la stronca la federazione. “Nella bozza definita in questi ultimi giorni, che dovrebbe approdare in aula di Consiglio Comunale, non ha trovato accoglimento nessuna delle proposte delle organizzazioni rappresentative degli utenti, sia emerse in sede di Commissioni consigliari congiunte Mobilità/Trasporto, sia presentate negli incontri precedenti e successivi alle stesse, neanche quelle che avrebbero portato ad una netta riduzione delle spese sostenute da Roma Capitale per questa tipologia di interventi – si rammarica Fish – L’attuale testo non risponde minimamente alle esigenze di mobilità delle persone con disabilità di Roma, che l’Amministrazione Capitolina dovrebbe tutelare e promuovere, ma sembra più orientato a dare priorità al controllo degli utenti che utilizzeranno il servizio, limitando drasticamente la libertà di scelta della persona, anche rispetto alla precedente disciplina”.
Pesanti le critiche espresse da Fish, che parla di “discriminazioni tra i richiedenti il servizio, causate dalla previsione di criteri di accesso che non hanno alcuna rilevanza con il diritto alla mobilità”. Inoltre, “dal documento si evince un chiaro tentativo di scaricare ancora una sulle famiglie l’onere di un trasporto pubblico inefficiente e non adeguato ai cittadini con disabilità”. Netta quindi la stroncatura: “così approvato, il regolamento darebbe sicuramente luogo a fenomeni di esclusione e segregazione. Un testo che va contro qualsiasi libertà di programmazione della propria vita – osserva ancora Fish – poiché l’utente dovrà presentare inutili autocertificazioni ogni anno e sperare che gli venga confermato il trasporto, mentre viene eliminata qualsiasi partecipazione delle organizzazioni rappresentative alle azioni di monitoraggio previste”.
La riforma interviene su un servizio che, ricorda Fish, “ha un valore incomprimibile e, come tale, non può assoggettarsi ‘all’impegno dei fondi sulla base delle risorse di bilancio disponibili’. Non sono i bisogni primari a dover sottostare ai bilanci – rammenta l’associazione – ma questi ultimi ai primi”. Non si tratta quindi di rimetter mano alla bozza, ma di riscriverla completamente: “non esistono apprezzabili margini di revisione per un provvedimento che deve essere rivisto completamente”, conclude Fish, che chiede quindi “di riaprire nell’immediato un confronto concretamente costruttivo con l’amministrazione capitolina, per arrivare ad un provvedimento che garantisca reali strumenti di partecipazione sociale ai cittadini con disabilità. In caso contrario le stesse saranno costrette ad adottare tutte le azioni necessarie affinché questo testo non trovi approvazione e applicazione, anche il ricorso agli organi giurisdizionali competenti”. (Agenzia Redattore Sociale)