Tratta migranti, business da 6 miliardi
BRUXELLES – Nel 2015 si è rivolto a loro oltre il 90% di chi ha tentato di arrivare in Europa, permettendogli di guadagnare tra i 3 e i 6 miliardi di euro. In un continente che ha accolto, solo lo scorso anno, oltre un milione di profughi, la tratta dei migranti è un business fiorente. Alti profitti, basse probabilità di essere incarcerati: così la rete dei trafficanti di uomini continua ad infittirsi. L’Ufficio di polizia europeo, Europol, indaga su oltre 40 mila individui sospettati di lucrare sui viaggi della speranza. Soltanto lo scorso anno, sono state raccolte informazioni su 12.200 sospetti trafficanti e aperte indagini su 1.551 network attivi nell’Ue. Criminali di moltissime nazionalità tentano di approfittare dei flussi migratori, ma i più numerosi, secondo i dati Europol, sono bulgari, egiziani, ungheresi, iracheni, kosovari, pachistani e polacchi. Il 44% dei network sono costituiti esclusivamente da non europei, il 30% solo da cittadini Ue, mentre il 26% sono misti. I sospetti sono attivi soprattutto nei paesi di transito o di destinazione e le attività più diffuse sono l’organizzazione dei viaggi, la corruzione dei funzionari e sta prendendo sempre più piede la contraffazione dei documenti utili.
Per tentare di contrastare il fenomeno, Europol ha lanciato dal suo quartier generale a L’Aia un nuovo Centro europeo contro la tratta dei migranti. Lo scopo è quello di aiutare attivamente gli Stati membri a smantellare le reti criminali coinvolte nei traffici, con un centro simile, per struttura, a quelli già lanciati contro il terrorismo o il cybercrime. Il centro “provvederà la piattaforma necessaria attraverso la quale gli Stati membri potranno migliorare il loro scambio di informazioni e il coordinamento operativo nella lotta contro il traffico organizzato di migranti”, spiega Rob Wainwright, direttore di Europol.
Il Centro prevede unità di supporto nei punti più “caldi” di arrivo, così da aiutare le autorità nazionali nell’identificazione, nelle attività di intelligence e nelle indagini sulle reti criminali di trafficanti. Fino ad ora due nuclei sono già attivi a Catania e nel Pireo, in Grecia. Parte essenziale della nuova strategia contro il traffico dei migranti è anche il rafforzamento della Squadra operativa congiunta “Mare”, lanciata a marzo 2015 da Europol per combattere la tratta dei migranti nel Mediterraneo. Ma soprattutto il centro sarà un “hub di informazioni”, sottolinea Robert Crepinko, che dirigerà il centro.
“La Commissione europea aveva annunciato la creazione del Centro europeo contro il traffico di migranti nella sua agenda europea sull’immigrazione”, ricorda il commissario Ue, Dimitris Avramopoulos, secondo cui, la messa in atto effettiva del progetto “rafforzerà la cooperazione con gli Stati membri, le organizzazioni internazionali, gli stakeholders internazionali e le agenzie europee con responsabilità nella lotta contro il traffico di migranti”. (Agenzia Redattore Sociale)