Tumore al pancreas, un SMS può cambiare la sua storia
Di cancro si muore sempre meno. Grazie ai progressi nella prevenzione e nelle cure, infatti, per molte forme di tumore, come quello alla mammella e al colon-retto, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è, rispettivamente, del 91% e 66%. Così non è invece per il tumore al pancreas per cui questo dato arriva solo al 10%, rendendolo uno dei big killer più temuti. Si ritiene che entro il 2030 diventerà la seconda causa di morte per tumore nei Paesi occidentali.
Sin qui, purtroppo, sono stati scarsi i progressi compiuti nella diagnosi precoce di questo tumore particolarmente aggressivo, per il quale i trattamenti farmacologici disponibili sono poco efficaci. L’unica arma a disposizione è la ricerca.
Per affrontare la sfida e provare a cambiare la storia di questa patologia, Fondazione Humanitas per la Ricerca lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno degli studi condotti dall’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, tra i principali centri di riferimento per il trattamento del tumore al pancreas nel nostro Paese. Fino al 19 aprile 2021 inviando un SMS al 45592, o telefonando allo stesso numero da rete fissa, è possibile dare il proprio contributo (2 o 5 o 10 euro) per sostenere la lotta a questa patologia.
Nello specifico i fondi raccolti contribuiranno a finanziare uno studio che mira a comprendere come contrastare l’aggressività del cancro al pancreas agendo sulle cellule del sistema immunitario, abbondantemente presenti nella massa tumorale pancreatica.
Sotto la guida del prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto e Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, gli studi Humanitas hanno già dato un contributo fondamentale, riconosciuto a livello internazionale, alla comprensione del ruolo giocato dalle cellule del sistema immunitario nella crescita tumorale. Queste, anziché difendere l’organismo come dovrebbero, si fanno “corrompere” dal tumore e contribuiscono alla sua crescita e disseminazione metastatica. Il progetto di ricerca mira a comprendere come impedire questo fenomeno, per aprire nuove vie per la diagnosi precoce e arrivare finalmente a una terapia mirata per questa forma di cancro, per cui oggi la medicina non ha ancora armi abbastanza efficaci.
“Cambiare la storia del carcinoma del pancreas è possibile – afferma il prof. Alessandro Zerbi, Responsabile Chirurgia del Pancreas Humanitas e docente Humanitas University – ma per farlo è fondamentale conoscere a fondo il nostro nemico. Abbiamo accettato la sfida che questa malattia ci pone per contrastarne l’aggressività e arrivare a ottenere diagnosi precoci e terapie sempre più efficaci”. (Comunicato Stampa)