Un turco napoletano, 5 cose che non sai sul film con Totò
Primo film del trittico che il regista Mario Mattoli dedica a Eduardo Scarpetta, Un Turco Napoletano è un film del 1953 con protagonista il grande Totò. Una commedia che si rivede sempre con piacere e che resta tra le migliori interpretazioni del grande Principe De Curtis.
Un turco napoletano, trama
Felice Sciosciammocca è appena evaso di prigione. L’uomo, dalla forza sovrumana, prende il posto di un eunuco turco inviato da un noto politico del tempo presso la famiglia di Pasquale Catone. Questi possiede una bottega, è molto ricco a tremendamente geloso della giovane moglie Giulietta e della figlia Lisetta, nata dal primo matrimonio.
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A differenza dell’innocuo e timido straniero per cui si fa passare, Felice è amante delle donne e anche il gentil sesso sembra gradire le sue attenzioni.
L’arrivo del’ex galeotto in casa Catone creerà subbugli e divertenti equivoci, rompendo gli equilibri familiari che il buon Pasquale aveva costruito. Lisetta, ad esempio, darà vita a uno scandalo lasciando il ricco quanto odioso fidanzato che il padre vorrebbe sposasse. La ragazza è innamorata di un giovane, che ricambia il sentimento.
Ma mentre tutto sembra andare per il meglio, per Felice si mette male quando il suo socio si fa vivo e minaccia di smascherarlo.
Un turco napoletano, cast e curiosità
Oltre al grande Totò che veste i panni di Felice, nel cast di Un turco napoletano troviamo, fra gli altri, anche Carlo Camparini, Isa Barzizza, Aldo Giuffré, Primaorosa Battistella, Enzo Turco, Mario Castellani, Anna Campori. Ma vediamo ora qualche curiosità sul film.
- Il trittico. Come detto, la pellicola rappresenta il primo film del tritico scarpettiano che proseguirà nel 1954 con gli indimenticabili Miseria e Nobiltà e Il medico dei pazzi. Tutti e tre i film sono adattamenti cinematografici di altrettante farse del grande Edoardo Scarpetta, sono diretti da Mario Mattoli e hanno Totò come protagonista.
- Location. Le vicende narrate nel film si svolgono a Sorrento, in Campania, ma la pellicola è stata girata a San Felice Circeo, in provincia di Latina.
- La canzone scritta da Totò. Durante la festa di fidanzamento di Lisetta – che poi manda all’aria le nozze – l’orchestra si esibisce in Carmè, Carmè. La celebre canzone è stata composta dallo stesso Totò e nel film è cantata dalla voce Franco Ricci
- Melodie arabe. In una scena, Felicie accompagna le donne Catone al mare e le segue fin dentro la tenda per cambiarsi. Dopo essersi preparate per il bagno, le intrattiene con una melodia araba, che è nota come Kradoutja.
- Locandina. Il titolo dell’opera di Scarpetta è in rigoroso dialetto napoletano Nu turco napulitano, che viene mantenuto nel film sebbene italianizzato. Su alcune locandine della pellicola però il nome del film appariva con l’articolo determinativo, Il turco napoletano.