Una scuola “Senza Zaino”
Una scuola diversa, che rompe gli schemi dell’insegnamento tradizionale. Con aule progettate per condividere la conoscenza e alunni alleggeriti nel materiale didattico. Insomma, una scuola che diventa comunità. Sono questi i punti cardine di Senza Zaino, un progetto partito dalla Toscana una decina di anni fa, al quale hanno già aderito 97 Istituti in tutta Italia e che si sta ampiamente diffondendo in tutto lo Stivale.
“Nelle nostre scuole – si legge sulle pagine del sito – non si usa lo zaino, ma una semplice valigetta per i compiti a casa. Lo zaino non è necessario perché gli ambienti sono ben organizzati. Nelle classi troviamo schedari, computer, giochi, enciclopedie, libri, materiali per scrivere e ascoltare, disegnare e dipingere, modellare e costruire, registrare e riprodurre, strumenti didattici per le varie discipline di studio, materiali di cancelleria. Inoltre attrezziamo gli spazi con tavoli, angoli, pedane, mobili a giorno, archivi, pannellature”.
Togliere lo zaino dalle spalle degli studenti ha però anche un significato simbolico che trova la sua espressione nell’utilizzo di pratiche e metodologie innovative ispirati a tre valori fondamentali alla base del progetto stesso: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità.
Gli studenti, dunque, vivono l’esperienza dell’apprendimento in modalità completamente diverse da quelle tradizionali. In una intervista al settimanale dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Parola di Vita, il prof. Andrea Codispoti, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Rita Pisano” di Pedace, spiega: “La classe deve essere ridisegnata secondo un nuovo modello, differente da quello tradizionale della cattedra con tutti i banchi di fronte. Consiste nella creazione di più luoghi all’interno della classe. Infatti, abbiamo la parte dell’agorà in cui i bambini si ritrovano e discutono insieme all’insegnante. I banchi vengono sostituiti da tavoli per quattro o sei alunni, dove si raggruppano per fare varie attività, diverse da tavolo a tavolo. La cattedra viene disposta a lato, girata verso il muro. A fine giornata si crea un prodotto di apprendimento”.
Una rivoluzione? Forse. Intanto la rete delle scuole Senza Zaino si allarga e laddove non sono gli insegnanti a promuoverla, arrivano le famiglie. Su Change.org, infatti, è stata lanciata una petizione affinché l’iniziativa coinvolga anche le scuole primarie di Ravenna.
Redazione