Ungheria, da Ue e Onu: “Stop a odio migranti”
ROMA – In un comunicato congiunto l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il Consiglio d’Europa e l’Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani (ODIHR) hanno esortato l’Ungheria ad astenersi da politiche e pratiche che promuovono l’intolleranza, la paura e la xenofobia contro rifugiati e migranti.
Il governo ungherese ha promosso nello scorso mese il lancio di una nuova campagna pubblica volta alla criminalizzazione dei migranti, strumentalizzando, attraverso una pratica xenofobo e razzista, la condizione di chi abbandona il proprio Paese per scampare a violenze, guerre, o per migliorare la propria condizione. La folle campagna d’odio di Viktor Orban, che si rivolge anche agli stessi migranti, verrà diffusa per tutto il periodo natalizio e descrive rifugiati, profughi e richiedenti asilo come “invasori” e “terroristi”.
Le organizzazioni hanno richiesto collettivamente al Governo Ungherese di riconoscere la dignità di tutti gli uomini, le donne e i bambini che tentano di varcare le porte chiuse dell’Europa, nella ricerca di una nuova vita. Unhcr, Consiglio d’Europa e ODIHR sottolineano inoltre che, come parte del sistema comune europeo, l’Ungheria è tenuta a “contribuire agli sforzi congiunti per affrontare la più grande crisi dei rifugiati del continente dalla seconda guerra mondiale e a rispettare i propri impegni giuridici internazionali in questo campo, così come sanciti sia dal diritto internazionale che dalla Convenzione europea dei diritti umani.”
A Settembre il governo ungherese, dopo aver dichiarato lo stato d’emergenza in alcune province del Sud, ha chiuso ufficialmente il passaggio settentrionale con la conclusione dei lavori che hanno visto la costruzione di un muro lungo 174 chilometri, che percorre la frontiera tra l’Ungheria e la Serbia. La zona è stata militarizzata mediante il posizionamento di più di 3000 unità di polizia supportate da elicotteri e cani ed il 4 Settembre scorso, il Governo di Orban ha approvato un provvedimento che è passato al Parlamento con iter abbreviato e prevede l’arresto immediato, il processo per via direttissima nei tribunali speciali e il trasferimento nei campi di detenzione a chiunque tenta di passare “illegalmente” il confine. Inoltre, le misure approvate prevedono fino a 5 anni di carcere per chi danneggia le barriere di filo spinato, ed un anno per coloro che ostacolano la costruzione del muro. (Redattore Sociale)