“Valentin, figlio d’Europa”: il regista calabrese Antonio Martino avvia campagna di crowfounding per realizzare documentario
Antonio Martino nasce 40 anni fa a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria. Laureato al Dams di Bologna, è co-fondatore della società di produzione Bo Film. Regista e produttore, ha all’attivo 7 documentari – girati tra Serbia, Turchia, Romani, Bosnia, Uzbekistan, Italia – che hanno ottenuti diversi riconoscimenti. Il lavoro più recente, The Black Sheep, è stato girato in Libia e nel novembre 2016 si è aggiudicato due premi – Premio Miglior Regia e Premio del Pubblico – al Documentaria Noto Festival.
CROTONE – Antonio Martino e Valentin si sono incontrati, per caso, 11 anni fa. Era una calda giornata estiva a Bologna e il videomaker calabrese si imbatte in un gruppo di ragazzini in uno dei giardini della città. Sono tutti rumeni, gli raccontano la loro storia e Antonio decide di utilizzare i soldi messi da parte con un lavoro saltuario per girare il suo primo documentario. Va in Romania e racconta la storia di Valentin, che a 13 anni viveva in una stazione ferroviaria dopo essere scappato dall’orfanotrofio dove la madre lo aveva abbandonato quando di anni ne aveva solo 9. Nasce così “Gara de Nord_copii pe strada”, che nel 2007 si aggiudica anche il prestigioso Premio Ilaria Alpi.
Pochi giorni fa grazie a Facebook, Antonio e Valentin si sono incontrati di nuovo, virtualmente. Quel ragazzo rumeno ora ha 24 anni e vive in Belgio. La madre lo ha contatto e vuole rivederlo. Antonio ha deciso di partire e accompagnarlo in Romania per documentare l’incontro. “Un incontro – spiega Martino – pieno di emozione e tensione, occasione per un viaggio a ritroso nel suo passato. In Romania, a Bucarest, non c’è solo sua madre: ci sono anche i suoi fratelli, con cui è stato abbandonato in orfanotrofio da bambino; ci sono i canali, i sotterranei in cui ha vissuto per sei anni; e c’è Mosè, l’amico più grande – di poco – con cui ha condiviso quella vita, e da cui più di una volta è stato protetto. Abbiamo fissato la partenza per metà febbraio. Le riprese – conclude – dureranno due mesi. Il montaggio e la post-produzione altri due”.
Per realizzare il documentario – Valentin, figlio d’Europa è il titolo – servono almeno 10mila euro. Così Martino ha lanciato una campagna di crowfounding alla quale si può contribuire a con un minimo di 3 euro. “Chi produce documentari sa benissimo il budget stabilito è una cifra molto bassa, ma ce la faremo bastare” assicura Martino, che aggiunge: “mi impegno personalmente a devolvere parte del budget a un’associazione che si occupa di infanzia, che sarà scelta con cura.”
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