Verità per Giulio, da Cambridge la lettera aperta ad al-Sisi
E’ partita dall’Università di Cambridge ed è rivolta al presidente egiziano Abled Fattah al-Sisi. La lettera del mondo accademico internazionale ha raccolto più di 4600 adesioni in tutto il mondo. E’ un appello in cui si chiede piena collaborazione per far luce su quanto accaduto a Giulio Regeni, ma anche affinché si possa giungere alla verità sulla sorte di tante altre persone che, come il ricercatore friuliano, sono scomparse e/o state torturate in Egitto. wereporter.it – come tante altre testate internazionali – ha deciso di pubblicare integralmente la lettera con l’elenco dei primi firmatari.
Lettera aperta al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi
Come membri della comunità accademica di cui Giulio Regeni faceva parte, siamo rimasti profondamente colpiti e addolorati dalla notizia della sua morte. La nostra comunità si è arricchita con la sua presenza. Ora ci sentiamo privati dalla perdita di un giovane ricercatore il cui lavoro affrontava questioni che sono di vitale importanza per la comprensione della società egiziana contemporanea. Il nostro pensiero va prima di tutto alla sua famiglia e agli amici, in questo momento particolarmente doloroso.
Siamo sconvolti dal fatto che il pubblico ministero egiziano dichiari che ci sono stati ampi segni di tortura sul suo corpo. Coloro che erano a conoscenza della scomparsa di Giulio prima della scoperta del suo corpo erano assai preoccupati per la sua sicurezza, dal momento che è scomparso nel bel mezzo di una campagna di sicurezza che ha portato ad arresti arbitrari di massa, un drammatico aumento di casi di tortura all’interno di stazioni di polizia, e altri casi di sparizioni, secondo la documentazione delle organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani. Mentre accogliamo con favore la dichiarazione dell’ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy, secondo la quale le autorità egiziane indagheranno pienamente sulla morte di Giulio, notiamo che, secondo Amnesty International, reparti legati al Ministero egiziano degli Interni e al Ministero della Difesa egiziano sono usi a praticare la stesso tipo di tortura subita da Giulio contro centinaia di cittadini egiziani di ogni anno. Invitiamo pertanto le autorità egiziane a cooperare con un’indagine indipendente e imparziale in tutti i casi di sparizioni forzate, i casi di torture e morti in detenzione nei mesi di gennaio e febbraio 2016 e a collaborare a eventuali indagini in corso da parte dei magistrati penali sulla morte di Giulio, in modo che i responsabili di questi crimini possano essere identificati e assicurati alla giustizia”.
Dr Andrea Teti, Professore Associato, Università di Aberdeen
Dr Anne Alexander, Professore Associato, Università di Cambridge
Professoressa Isabella Camera d’Afflitto, Università La Sapienza, Roma
Professor Gilbert Achcar, SOAS, Università di Londra
Professor Stefano Allievi, Università di Padova
Professoressa Maria Rosaria Stabili, Università di Roma III
Dr. Sandro Mezzadra, Professore Associato, Università di Bologna
Professor Alex Callinicos, King’s College London, Università di Londra
Professoressa Andreina De Clementi, Università L’Orientale Napoli
Professor John Keane, Università di Sydney, Australia
Professor Olivier Roy, Istituto Universitario Europeo
Professor Yezid Sayigh, Carnegie Endowment for International Peace
Professoressa Anna Maria Gentili (emeritus), Università di Bologna
Professor Charles Butterworth, (emeritus), Università del Maryland
Prof. Dr. Donatella Della Porta, Scuola Normale Superiore
Paola Caridi, Giornalista ed ricercatrice indipendente, Italia
Professor Stephen Zunes, Università di San Francisco
Dr Lucia Sorbera, Professore Associato, Università di Sydney
Professor Mark LeVine, Università della California (Irvine)
Prof. Paolo Branca, Università Cattolica di Milano
Dr Maha Abdelrahman, Professore Associato, Università di Cambridge
Dr Nicola Pratt, Professore Associato, Università di Warwick
Professoressa Ann Stoler, Willy Brandt Distinguished University Professor, New School for Social Research, New York
Professoressa Laleh Khalili SOAS, Università di Londra
Professor Nicola Gardini, Università di Oxford