Verso il Family Day
ROMA – L’appuntamento è il 30 gennaio a Roma. A scendere in piazza saranno famiglie e associazioni contrari al disegno di legge sulle unioni civili, in particolar modo all’articolo 5 che prevede la cosiddetta stepchild adoption, che consentirebbe l’adozione, per le coppie omosessuali, del figlio naturale del partner.
A organizzare l’evento è il “Comitato Difendiamo i nostri figli” che in un comunicato annuncia “una grande manifestazione di popolo a difesa della famiglia e del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà”.
Secondo gli organizzatori “la legittimazione della cosiddetta “omogenitorialità”, compresa la forma derivata della “stepchild adoption”, costituisce una palese violazione dei diritti e della dignità del bambino (cfr. Art. 7 Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia): non solo contrasta con l’evidenza (nessuno è figlio di due padri o due madri), ma riduce lo strumento dell’adozione ad un metodo per dare bambini a chi non può averne, dimenticando che l’adozione serve invece a dare un padre e una madre sostitutivi a chi li ha perduti, nell’interesse supremo del bambino”.
Una manifestazione, quella del 30 gennaio, che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha definito “condivisibile” e dalle finalità “assolutamente necessarie”, ricordando che “è una iniziativa dei laici, con la loro responsabilità, come il Concilio Vaticano II ricorda”, e che l’obiettivo “è decisamente buono perché la famiglia è il fondamento di tutta la società”.
Una settimana prima del Family Day, il 23 gennaio, a scendere in decine di piazze italiane a sostegno del ddl, saranno invece le associazioni Lgbt e le cosiddette famiglie arcobaleno.
Redazione